Razionale. Alcune critiche sono state rivolte alla chirurgia coronarica off-pump riguardo alla possibilità di un suo utilizzo sistematico nel rispetto contemporaneo della completezza della rivascolarizzazione. Scopo dello studio è stato dimostrare la possibilità di operare senza circolazione extracorporea i pazienti con malattia coronarica multivasale, senza compromettere la completezza della rivascolarizzazione.
Materiali e metodi. Dal settembre 1997 all’aprile 2003, in 868 pazienti con malattia coronarica multivasale è stata posta indicazione ad intervento di rivascolarizzazione chirurgica off-pump. Dal settembre 2000, la percentuale di pazienti operati senza la circolazione extracorporea è stata stabilmente > 90%. Quindici pazienti (1.7%) hanno avuto una conversione alla tecnica in circolazione extracorporea per cause anatomiche (n = 6) o instabilità emodinamica (n = 9).
Risultati. Sono state eseguite in media 2.5 ± 0.8 (range 1-5) anastomosi per paziente. In 573 pazienti (66%) sono state utilizzate le due arterie mammarie; una rivascolarizzazione totalmente arteriosa è stata realizzata in 479 pazienti (55.2%). La mortalità ospedaliera è stata 0.6% (5 pazienti). L’incidenza totale di complicanze non fatali (sanguinamento con necessità di revisione, infarto perioperatorio, stroke, nuova insufficienza renale acuta) è stata 3.5%. La degenza postoperatoria media è stata di 4.8 ± 3.8 giorni. Ad un followup medio di 21.6 ± 15.6 mesi (range 1-65 mesi), la sopravvivenza attuariale è stata 97.3, 93.7 e 86.7% ad 1, 3 e 5 anni postoperatori. La libertà attuariale da nuova rivascolarizzazione è stata 98.7, 96.6 e 96.6% ad 1, 3 e 5 anni postoperatori.
Conclusioni. I risultati precoci ed a medio termine di questo studio dimostrano l’applicabilità della rivascolarizzazione off-pump in tutti i pazienti con malattia coronarica multivasale, rispettando i criteri della completezza della rivascolarizzazione.