Razionale. Negli ultimi anni gli approcci limitati all’atrio sinistro hanno subito una rapida diffusione grazie alla semplicità di esecuzione, alla riproducibilità e al minor trauma chirurgico rispetto alle tecniche tradizionali. Riportiamo i risultati a distanza dello schema ablativo sinistro intraoperatorio con radiofrequenza, ideato dal nostro gruppo, per il trattamento della fibrillazione atriale.
Materiali e metodi. Dal febbraio 1998 all’agosto 2002, 206 pazienti (età media 59.1 ± 10.2 anni), candidati a chirurgia a cuore aperto, sono stati sottoposti a trattamento combinato della fibrillazione atriale. In 163 pazienti (79.1%) è stato possibile eseguire lo schema ablativo sinistro epicardico, mentre in 43 pazienti (20.9%) è stato necessario eseguire l’intero schema ablativo a livello endocardico.
Risultati. Tutti i pazienti eccetto 3 sono stati sottoposti a chirurgia mitralica (104 riparazioni e 99 sostituzioni). La mortalità ospedaliera è stata dell’1.9%. La curva attuariale della libertà dall’evento fibrillazione atriale mostra che circa il 78% dei pazienti era in ritmo sinusale a 2 anni e il 74% dei pazienti a 4 anni. A 4 anni la sopravvivenza cumulativa è del 94%, mentre la libertà da eventi ischemici cerebrali è del 98%. Tutti i pazienti con un ritmo sinusale stabile dopo 3 mesi dall’intervento hanno recuperato anche la funzione meccanica di entrambi gli atri.
Conclusioni. L’ablazione intraoperatoria con approccio limitato all’atrio sinistro sembra essere efficace nel ripristinare il ritmo sinusale e la normale funzione meccanica atriale. Il trattamento chirurgico combinato della fibrillazione atriale dovrebbe essere dunque considerato in tutti i pazienti candidati ad interventi chirurgici a cuore aperto.