Razionale. Attualmente, l’obiettivo della terapia farmacologica antipertensiva è quello di utilizzare farmaci che oltre a ridurre la pressione arteriosa riducano, a lungo termine, gli eventi di morbilità e mortalità. A questo proposito formulazioni di farmaci a rilascio controllato potrebbero garantire un profilo farmacocinetico e farmacodinamico migliore delle formulazioni standard.
Materiali e metodi. Nel presente studio sono stati valutati gli effetti della nifedipina a rilascio controllato (nifesal) (0.33, 0.66 e 1.32 mg/kg), della nifedipina in formulazione standard (0.08, 0.165 e 0.33 mg/kg) e dell’amlodipina (0.08, 0.165 e 0.33 mg/kg), somministrate per via orale, sulla pressione arteriosa media e sulla frequenza cardiaca di ratti spontaneamente ipertesi (SHR) ai seguenti tempi di somministrazione: 30 min, 1, 3, 6, 12 e 24 ore. Inoltre, campioni di sangue sono stati prelevati per la misurazione dei livelli di nifedipina e di amlodipina, mediante cromatografia liquida ad alta pressione.
Risultati. La nifedipina a rilascio controllato ha mostrato un effetto antipertensivo più duraturo rispetto alla nifedipina in formulazione standard e l’amlodipina. In particolare, alla dose massimale l’effetto antipertensivo è comparso dopo 1 ora dal trattamento ed è presente significativamente (p < 0.05) a 24 ore; al contrario l’effetto antipertensivo della nifedipina alla massima dose ha avuto una durata significativa di 9 ore (p < 0.05), mentre per l’amlodipina l’effetto ha avuto la durata di 12 ore. Il nifesal non ha mostrato alcun effetto sulla frequenza cardiaca dei ratti SHR a nessuna delle dosi considerate; sia per la nifedipina (0.165 e 0.33 mg/kg) che per l’amlodipina (0.33 mg/kg) la frequenza cardiaca è risultata aumentata. L’indice di consumo di ossigeno cardiaco è risultato leggermente ridotto dalla nifedipina standard e dall’amlodipina, ma fortemente ridotto dal nifesal (p < 0.01 vs veicolo fino a 9 ore dal trattamento). I tre composti hanno presentato una cinetica caratterizzata da relazione lineare tra massima concentrazione plasmatica e massimo effetto antipertensivo, come mostrato dall’analisi dei campioni di plasma prelevati durante gli esperimenti e analizzati mediante cromatografia liquida ad alta pressione.
Conclusioni. La nifedipina a rilascio controllato presenta una modificazione della farmacocinetica che consente alla nifedipina di raggiungere livelli plasmatici più bassi e costanti nel tempo, con conseguente miglioramento dell’efficacia terapeutica del farmaco rispetto alla formulazione standard e rispetto all’amlodipina.