Diverse patologie, cardiache e non, sono caratterizzate da anomalie delle proprietà di rilasciamento del ventricolo sinistro, che si riflettono in un’alterata capacità del ventricolo di riempirsi o di mantenere un’adeguata gittata, senza incremento delle pressioni di riempimento. La prevalenza di disfunzione diastolica risulterebbe addirittura più frequente della disfunzione sistolica a seconda delle casistiche considerate. Molte condizioni fisiologiche (come età, peso e sesso) e diversi processi patologici, come malattie cardiache o sistemiche, possono essere causa di disfunzione diastolica.
La diagnosi precoce delle alterazioni diastoliche ha importanti ripercussioni terapeutiche e molte sono le metodiche invasive e non, con le quali possono essere indagate le proprietà diastoliche del ventricolo sinistro; numerosi studi hanno messo a confronto i vari parametri di funzione diastolica allo scopo di trovare quelli capaci di fornirne la stima più accurata: questo è di particolare importanza prognostica, considerando il fatto che tale patologia può rimanere a lungo asintomatica, prima di sfociare nel quadro conclamato di scompenso cardiaco.
Questo articolo ha lo scopo di fornire un’estesa rivisitazione della letteratura contemporanea riguardante la valutazione della funzione diastolica e il suo ruolo nella pratica clinica quotidiana.