Razionale. Il controllo pressorio dei pazienti ipertesi è insoddisfacente nella pratica clinica quotidiana e questo dato contrasta con quanto si osserva negli studi clinici. Tali risultati possono suggerire che una possibile spiegazione sia correlata ad un’interazione non efficace fra i medici di medicina generale (MMG) e gli specialisti coinvolti nel follow-up dei pazienti ipertesi. Scopo dello studio è stato verificare l’efficacia sul controllo dei valori pressori e sulla riduzione degli eventi cardiovascolari fatali e non fatali mediante l’utilizzo di una rete telematica per l’archivio dei dati clinici e la connessione fra MMG e medici specialisti nella Regione Campania.
Materiali e metodi. È stato utilizzato un network fra il Centro dell’Ipertensione dell’Università degli Studi “Federico II”, 14 centri specialistici e 60 MMG (Campania Salute Project, CS). I MMG partecipanti allo studio CS potevano aggiornare online la cartella clinica dei pazienti (n = 1979). Un gruppo di controllo (n = 2045) era costituito da MMG che non utilizzavano il network. Il follow-up dello studio è stato di almeno 2 anni.
Risultati. CS ha determinato una riduzione significativa dei valori pressori (gruppo CS 144 ± 18/91 ± 11 vs 136 ± 17/86 ± 10 mmg; gruppo di controllo 144 ± 17/90 ± 10 vs 139 ± 15/87 ± 9 mmHg, p <0.001). Inoltre, il gruppo CS ha mostrato durante il follow-up una minor frequenza di eventi cardiovascolari maggiori (2.9 vs 4.3%, X2 = 5.047, p <0.02).
Conclusioni. Questi risultati dimostrano che una connessione telematica può contribuire nel follow-up dei pazienti ipertesi migliorando il controllo pressorio e riducendo gli eventi cardiovascolari.