I classici farmaci inotropi sono stati recentemente demonizzati in quanto sono associati ad un aumentato consumo miocardico di ossigeno, ad un maggior rischio di aritmie e ad una ridotta sopravvivenza a breve e lungo termine. A causa di questi effetti negativi, vi è un grande interesse verso una nuova classe di farmaci inotropi, i calcio-sensibilizzanti, di cui il più studiato è il levosimendan. Rispetto agli altri inotropi, esso migliora la contrattilità miocardica senza aumentare la richiesta di ossigeno e induce una vasodilatazione periferica e coronarica con un potenziale effetto anti-stunning e antischemico.
In questa rassegna forniamo un esempio sulle modalità di studio di un inotropo, riportando i risultati di varie esperienze condotte nel nostro Dipartimento. Abbiamo valutato l’efficacia e la sicurezza del trattamento con levosimendan analizzando parametri clinici, emodinamici, il tasso di mortalità e di riospedalizzazione nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta. Abbiamo, infine, condotto un’analisi critica di confronto tra il “mondo reale” e quello dei grandi trial.