Razionale. I cateteri da trombo-aspirazione manuale sembrano migliorare la riperfusione miocardica nei pazienti con infarto miocardico acuto sottoposti ad angioplastica coronarica primaria o di salvataggio. Lo studio ha cercato di identificare i predittori di mancata riperfusione miocardica tra i pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica percutanea primaria o di salvataggio con l’ausilio del catetere per trombo-aspirazione manuale Export.
Materiali e metodi. La riperfusione miocardica è stata giudicata completa se la risoluzione del tratto ST era >70% all’ECG ottenuto dopo 60 min dalla procedura. Sono stati analizzati 63 pazienti consecutivi, 81% sottoposti ad un’angioplastica primaria e 19% ad un’angioplastica di salvataggio.
Risultati. Quarantatre (68%) pazienti hanno avuto una riperfusione completa e 20 (32%) pazienti non l’hanno ottenuta. I predittori indipendenti di una mancata riperfusione miocardica completa sono risultati la frequenza cardiaca all’ingresso in ospedale (odds ratio [OR] 1.05; intervallo di confidenza [IC] 95% 1.01-1.09; p = 0.007), il tempo “sintomi-angioplastica” >3 h (OR 6.07; IC 95% 1.31-27.97; p = 0.005) e il coinvolgimento dell’arteria interventricolare anteriore (OR 8.8; IC 95% 2.12-36.4; p = 0.003).
Conclusioni. Una frequenza cardiaca elevata all’ingresso, un tempo di ischemia miocardica >3 h e il coinvolgimento dell’arteria interventricolare anteriore predicono una mancata riperfusione miocardica nel contesto dei pazienti con infarto miocardico acuto sottoposti ad angioplastica coronarica percutanea con l’ausilio del catetere Export.