La cardiopatia ischemica rappresenta un rilevante problema sanitario nel mondo industrializzato e sviluppato. Nonostante le innovazioni nelle strategie di riperfusione miocardica ed i nuovi trattamenti farmacologici, le terapie dirette a ridurre le conseguenze deleterie del danno miocardico ischemico acuto e cronico restano ancora limitate. Recentemente, il dogma biologico del cuore come organo postmitotico è stato modificato. La replicazione dei cardiomiociti e la rigenerazione miocardica spontanea sono state dimostrate nel cuore umano dopo infarto miocardico acuto e scompenso cardiaco postinfartuale. Inoltre, studi clinici e sperimentali suggeriscono che il trapianto di cellule staminali e di cellule progenitrici nel miocardio ha effetti favorevoli sulla perfusione tissutale e sulla contrattilità cardiaca. La neovascolarizzazione e la formazione di nuovi cardiomiociti sono state documentate in tali studi. Differenti meccanismi sono stati proposti per spiegare l’effetto favorevole del trapianto di cellule staminali, e sono argomento di dibattito nella comunità scientifica: a) il differenziamento delle cellule staminali somministrate, b) la fusione cellulare, e c) il rilascio di segnali paracrini da parte delle cellule staminali iniettate. Recentemente, la mobilizzazione delle cellule staminali cardiache è stata considerata un potenziale bersaglio nel processo di riparazione del danno miocardico.
Questi interessanti risultati, prodotti dalla ricerca di base e dai clinici, costituiscono la base di innovative strategie terapeutiche nel futuro che cambieranno la pratica clinica in cardiologia.
Nel presente lavoro prendiamo in considerazione le caratteristiche delle popolazioni di cellule staminali in uso per la riparazione del miocardio infartuato, discutiamo i potenziali meccanismi della terapia rigenerativa miocardica e valutiamo le applicazioni cliniche di questo nuovo metodo di trattamento della cardiopatia ischemica.