I mezzi di contrasto iodato sono costituiti da uno o due anelli benzenici triiodati. Si differenziano per a) il contenuto di iodio, b) l’osmolarità (iper-, ipo- ed iso-osmolari), c) il livello di ionizzazione (ionico, non ionico), e d) il grado di polimerizzazione (monomero, dimero). Attualmente i mezzi di contrasto più utilizzati (non ionici, ipo- o iso-osmolari, monomeri o dimeri) hanno un ottimo profilo di sicurezza e tollerabilità. Controversie esistono circa la maggiore tollerabilità (soprattutto renale) dello iodixanolo (dimero, non ionico, iso-osmolare). È possibile che, sebbene un’osmolarità molto elevata (>1000 mOsm/kg di H2O), possa avere un ruolo importante nella patogenesi della nefropatia da contrasto, con osmolarità più basse (comprese tra 290 ed approssimativamente 800 mOsm/kg di H2O) invece acquistano una ruolo predominante altre caratteristiche fisico-chimiche, quali la ionicità, la viscosità ed il danno tossico diretto sulle cellule renali. Lo iodixanolo è più viscoso degli altri contrasti ipo-osmolari. Poiché, infine, lo iodixanolo ha un maggior costo rispetto ai contrasti ipo-osmolari, un’attenta analisi di costo-beneficio andrebbe opportunamente valutata.