Dissezioni coronariche spontanee multiple: una sfida multidisciplinare nella diagnosi e nel trattamento

Gianluca Pagnoni, Arianna Maini, Irma Marconi, Daniela Aschieri, Fabio Alfredo Sgura, Giuseppe Boriani, Francesca Coppi

Riassunto. La dissezione coronarica spontanea (SCAD) rappresenta una causa rara ma sempre più riconosciuta di sindrome coronarica acuta, che colpisce prevalentemente donne giovani prive dei tradizionali fattori di rischio cardiovascolare. Descriviamo il caso di una donna di 57 anni, obesa e fumatrice, ricoverata per insufficienza respiratoria acuta da polmonite, complicata da arresto cardiaco. L’incremento dei valori di troponina, associato a successivi reperti ECG ed ecocardiografici compatibili con una pregressa ischemia miocardica, ha posto indicazione all’esecuzione di coronarografia. L’esame ha evidenziato una coronaropatia trivasale severa con tre SCAD distinte, localizzate su arteria discendente anteriore, coronaria destra e circonflessa. Indagini di secondo livello, compresa una tomografia ad emissione di positroni total body, hanno rivelato la presenza di vasculite sistemica attiva. Il caso è stato gestito con un approccio multidisciplinare che ha portato all’inizio di terapia immunosoppressiva con corticosteroidi e tocilizumab, in associazione a trattamento conservativo con duplice terapia antiaggregante. Al follow-up di 1 anno si è osservato un significativo miglioramento della funzione ventricolare sinistra e la normalizzazione dei marker infiammatori. Questo caso sottolinea la complessità diagnostica e terapeutica delle SCAD multiple, specialmente in presenza di patologie infiammatorie sistemiche, ribadendo l’importanza di strategie personalizzate e di un approccio multidisciplinare.