Il trattamento elettrico del blocco atrioventricolare di grado avanzato con normale funzione sinusale si avvale da tempo di una modalità di stimolazione affidabile e validata, la stimolazione VDD monocatetere con elettrodo atriale flottante.
Essa offre importanti vantaggi rispetto alla stimolazione DDD con doppio elettrodo, per la rapidità dell’impianto, per la minore complessità della gestione del paziente e per la più bassa incidenza di complicanze a medio-lungo termine. Tuttavia, la rara ma possibile comparsa nel tempo di una disfunzione del nodo del seno significativa e tale da richiedere anche la stimolazione dell’atrio ne rappresenta un limite importante.
Negli ultimi anni si è quindi sviluppato un interessante campo di ricerca allo scopo di ovviare a questa problematica.
Nell’articolo sono analizzati i lavori pubblicati sull’argomento, riguardanti i sistemi disponibili in commercio e i prototipi di speciali elettrocateteri, sottolineandone in particolare i vantaggi ed i limiti specifici.
L’elevata energia richiesta per stimolare l’atrio con elettrodo flottante, l’alto consumo energetico nel tempo, l’incostante cattura dell’atrio e la stimolazione indesiderata del nervo frenico sono a tutt’oggi i più significativi problemi irrisolti.
Lo sviluppo di elettrodi preformati in grado di garantire un buon contatto con la parete dell’atrio e nuove modalità di erogazione dell’impulso elettrico potranno, verosimilmente, consentire in futuro di potere impiantare sistemi affidabili di stimolazione DDD monocatetere, anche se andranno debitamente analizzate le eventuali ricadute negative sulla rilevazione del segnale atriale.