Razionale. Scopo dello studio è stato valutare se il test eco-dipiridamolo (TED), con l’aggiunta di atropina, effettuato in terza-quinta giornata nell’infarto miocardico acuto non complicato, consentisse un’efficace stratificazione del rischio con la dimissione precoce in alcuni casi.
Materiali e metodi. Nel periodo febbraio 1997-settembre 1998 sono stati ricoverati 190 pazienti con infarto miocardico acuto (138 maschi, 52 femmine, età media 59 ± 10.3 anni). Il TED è stato effettuato in terza- quinta giornata con un’infusione di dipiridamolo di 0.84 mg/kg in 10 min seguita da 1 mg di atropina fra il dodicesimo e il quindicesimo minuto. Il TED è stato considerato positivo in presenza di una nuova asinergia o in caso di peggioramento di un’ipocinesia preesistente. Sono stati esclusi pazienti con insufficienza cardiaca, angina ricorrente, aritmie maggiori, finestra acustica inadeguata. Nel follow-up sono stati considerati eventi la morte cardiaca, il reinfarto non fatale, l’angina instabile e l’insufficienza cardiaca con ricovero ospedaliero d’urgenza.
Risultati. Il TED è stato effettuato in 92 pazienti (48.4%), in tutti senza complicanze. Il TED è stato negativo in 29 pazienti (31.5%), positivo in 63 (68.5%). La degenza media in ospedale dei pazienti con test negativo è stata significativamente più bassa di quella dei pazienti con test positivo (7.55 ± 1.32 vs 9.29 ± 1.61 giorni, p < 0.0001). Eventi si sono verificati in 19 pazienti (20.6%): 2/29 pazienti con test negativo (6.9%), 17/63 pazienti con test positivo (27%), 6/43 pazienti positivi omosede dopo atropina o la seconda dose di dipiridamolo (14%), 11/20 positivi omosede dopo la prima dose di dipiridamolo o eterosede (55%). All’analisi univariata le variabili associate significativamente agli eventi sono state: l’età (X2 = 6.41, p = 0.019), la frazione di eiezione del ventricolo sinistro a riposo (X2 = 8.89, p = 0.004), il numero dei segmenti asinergici dopo stress (X2 = 6.87, p = 0.010), l’incremento del numero dei segmenti asinergici dopo stress (X2 = 4.01, p = 0.039), l’indice di cinesi globale dopo stress (X2 = 9.60, p = 0.003), l’incremento dell’indice di cinesi globale dopo stress (X2 = 3.60, p = 0.049), la positività del TED (X2 = 4.89, p = 0.029), la positività omosede dopo la prima dose di dipiridamolo (X2 = 8.57, p = 0.013), la positività eterosede (X2 = 13.10, p = 0.001). All’analisi multivariata di Cox predittori indipendenti di eventi sono stati: l’età (rischio relativo 3.92, p = 0.0146), la positività del TED (rischio relativo 1.79, p = 0.0054).
Conclusioni. L’eco-stress con dipiridamolo-atropina in terza-quinta giornata nell’infarto miocardico acuto non complicato, è fattibile, tollerato, sicuro ed efficace per la stratificazione precoce del rischio. Un test negativo individua un sottogruppo di pazienti “a rischio molto basso” e consente la dimissione precoce dall’ospedale, senza aumento del rischio di eventi. Le positività eterosede ed omosede dopo la prima dose di dipiridamolo indicano il ricorso in tempi brevi alla coronarografia, per l’elevato rischio di eventi nel follow-up.