Il grande interesse per la medicina basata sulle evidenze (EBM) nei vari comparti della pratica clinica è attribuibile ad una serie di fattori culturali, politici, economici. Tuttavia la teoria dell’EBM pur nell’importanza del suo principio informativo, si presta a critiche interne ed esterne. Ciò non è negativo, anzi, in accordo con l’epistemologia di Popper, la critica è l’unico modo per far progredire una teoria verso lidi di maggiore verità.
Le critiche interne si identificano nei bias derivanti da disegni sperimentali, metodologicamente carenti o deboli, dalla disomogeneità dei pazienti arruolati negli studi, da trial non condotti con accuratezza, dalla non pubblicazione dei risultati negativi, dai criteri di scelta dei lavori da “revisionare” e dei “revisori”, dagli interessi di chi identifica la domanda di ricerca, dal livello di garanzia della regolare e trasparente diffusione dei risultati.
Un altro bias interno emerso recentemente consiste nel condizionamento economico che modula la pianificazione e il finanziamento della ricerca, la pubblicizzazione e diffusione dei risultati, che a loro volta supportano la stesura dei vari algoritmi, linee guida, raccomandazioni, protocolli diagnostici e terapeutici, percorsi assistenziali.
Le critiche esterne sono di ordine metodologico ed epistemologico.
L’EBM è un fatto, cioè un costrutto umano, un artefatto della scienza. E nella scienza gli artefatti vengono di continuo rifatti attraverso demolizioni e ricostruzioni concettuali. Un fatto è qualcosa di osservabile che occupa un certo spazio e dura per un certo tempo, dotato di alcuni attributi e relazioni direttamente o indirettamente controllabili. Ma questi attributi sono inseriti in teorie e da queste sostenuti. Ma le teorie mutano, talvolta anche rapidamente, altre vengono modificate, altre ancora riemergono dopo essere state demolite. Per tale motivo l’EBM non può essere la panacea positivista dei problemi della medicina, né il distillato aggiornato delle attualità mediche.
Vengono riportate alcune esemplificazioni di metanalisi i cui risultati sono contraddittori e confusi e che pongono il medico in difficoltà nel prendere decisioni scientificamente orientate.