Con l’opportuna modifica dei filtri e degli algoritmi relativi alla soglia, le applicazioni Doppler si sono estese oltre l’analisi dei flussi intracardiaci rivolgendosi alla registrazione delle velocità parietali miocardiche durante l’intero ciclo cardiaco. La velocità delle pareti miocardiche può essere studiata con Doppler pulsato, ottenendo l’andamento delle velocità di una determinata regione miocardica nel tempo. Inoltre, le velocità possono essere rappresentate con mappe a codice di colore sia in modalità M-mode che bidimensionale. Ognuna di queste metodiche presenta delle peculiarità e dei vantaggi che vengono presentati in questa rassegna. Una delle principali esigenze è legata all’incapacità di decodificazione delle mappe a codice di colore, che preclude l’accesso ad una grande quantità di informazioni racchiuse in tali mappe. Negli ultimi anni lo sviluppo di sistemi ecocardiografici con alto frame rate ha permesso un’analisi off-line accurata dei dati di Doppler tessutale e parallelamente sono stati proposti diversi algoritmi che consentono un’analisi quantitativa di questi dati. Questa molteplicità di sistemi dovrebbe portare nei prossimi anni verso l’utilizzo di software applicativi standardizzati ed identificare parametri di funzione univoci che abbiano un reale impatto sul piano clinico.
Al momento, le principali applicazioni cliniche del Doppler tessutale riguardano lo studio della diastole (dove i parametri ottenuti, a differenza del Doppler pulsato dell’inflow mitralico, sono in gran parte indipendenti dal precarico) e dell’ischemia miocardica. In particolare, appaiono interessanti le possibili applicazioni in ecocardiografia da stress, nel tentativo di rendere più oggettiva l’analisi della contrattilità parietale.