Nel presente articolo viene analizzato il ruolo della prova da sforzo nella valutazione e nella stratificazione prognostica nel postinfarto e dell’influenza dei farmaci sui risultati. Dall’analisi dei comportamenti pratici dei cardiologi ospedalieri emerge che la maggioranza esegue il test da sforzo predimissione in terapia mentre a distanza dall’evento acuto la prova da sforzo è eseguita previa sospensione dei farmaci. Se è vero che, anche in epoca trombolitica, il test da sforzo conserva un ruolo ben definito nella valutazione e nella stratificazione prognostica del paziente nel postinfarto è altrettanto evidente che alcuni aspetti riguardanti la modalità di esecuzione, e segnatamente l’opportunità della sospensione della terapia, necessitano di ulteriori approfondimenti e verifiche.