Giungeva alla nostra attenzione un uomo di 69 anni per dispnea ingravescente in infarto miocardico non Q complicato da insufficienza ventricolare sinistra. All’esame obiettivo il paziente si presentava con dispnea, cianosi, sudorazione, rantoli crepitanti bilaterali su tutto l’ambito polmonare e grave ipotensione (pressione arteriosa 80/40 mmHg al braccio sinistro e 90/55 mmHg al braccio destro).
Poiché le condizioni cliniche del paziente peggioravano nonostante terapia adeguata con farmaci vasoattivi, veniva eseguita una coronarografia che, in presenza di un’elevata pressione intraventricolare sinistra (180/200 mmHg), non evidenziava stenosi coronarica emodinamicamente significativa.
Veniva ipotizzata un’ostruzione bilaterale arteriosa all’arto superiore quale causa determinante la rilevante differenza tra la pressione arteriosa intraventricolare sinistra e quella misurata a livello omerale. Una tomografia spirale toracica confermava infatti la presenza di una grave compromissione di entrambe le arterie succlavie: un’occlusione trombotica dell’arteria succlavia destra a partire dall’arco aortico e una substenosi su base aterosclerotica dell’arteria succlavia sinistra. La successiva misurazione della pressione arteriosa agli arti inferiori evidenziava valori di pressione sistolica > 220 mmHg, mentre i valori agli arti superiori si mantenevano < 90 mmHg.
In conclusione, si ritiene necessaria un’attenta valutazione della pressione arteriosa ai quattro arti in pazienti con sospetta vasculopatia periferica nei quali una singola determinazione può costituire un fattore di confondimento