Il recente “caso Lipobay” ci ha indotto a rivedere la letteratura sulle statine nell’ottica della prevenzione e della riabilitazione cardiovascolare, e a preparare una sintesi basata sulle evidenze cliniche.
Numerosi studi clinici controllati e randomizzati hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di impiego delle statine in prevenzione, farmaci risultati efficaci (number needed to treat tra 20 e 40 circa) e sicuri (number needed to harm per la miopatia anche in associazione con i fibrati circa 833, come desumibile dai dati disponibili in letteratura). La rabdomiolisi fatale è virtualmente non rintracciabile nella letteratura scientifica disponibile quando il trattamento con statine viene somministrato in modo appropriato ed il paziente viene seguito periodicamente. Nel singolo paziente benefici e rischi del trattamento devono essere accuratamente personalizzati, valutando il profilo di rischio individuale, la forza dell’indicazione alla terapia con statine, la concomitanza di altri trattamenti e/o abitudini, i possibili effetti collaterali del trattamento in quota parte prevedibili considerando i fattori di rischio noti predisponenti alla miopatia. Anche in riabilitazione cardiovascolare il controllo del profilo lipidico ematico con la dieta, l’esercizio fisico e la terapia con statine rappresenta una componente essenziale di ogni programma riabilitativo basato sulle evidenze.
La prevenzione e la riabilitazione delle malattie cardiovascolari sono priorità assolute a livello individuale e di sanità pubblica. Entrambe queste strategie si fondano su un’attenta gestione dei fattori di rischio, tra cui l’ipercolesterolemia, il cui trattamento con statine risulta, per gli standard attuali, efficace e sicuro.