L’emolisi è una complicanza frequente dell’impianto di protesi valvolare ed è condizionata da una varietà di fattori, molti dei quali in rapporto al tipo di valvola impiantata e all’emodinamica conseguente. Raramente essa è sufficientemente grave da comportare anemia emolitica. L’entità dell’anemia emolitica è valutata attraverso test di laboratorio quali la conta dei reticolociti e degli schistociti, i livelli di aptoglobina, latticodeidrogenasi ed emoglobina. La necessità di instaurare una terapia dipende dalla gravità dell’anemia. Oltre alla somministrazione di ferro e folati, quando ne è evidente la carenza, anche l’uso di _-bloccanti o di trasfusioni possono essere consigliati nei pazienti in cui l’anemia si mostra di entità tale da condizionare la scelta di un reintervento. Recentemente è stato proposto l’uso di eritropoietina umana ricombinante, ma la sua somministrazione è attualmente indicata solo nei casi in cui le trasfusioni o il reintervento sono controindicati o si ravvisa l’opportunità di rimandarli. Il riconoscimento e la valutazione della gravità dell’emolisi dopo sostituzione valvolare sono tappe importanti nel follow-up del paziente dopo impianto di protesi valvolare e sono la premessa per un trattamento razionale.