Razionale. L’elettrostimolazione cardiaca rappresenta spesso l’unico trattamento efficace delle bradiaritmie severe. Sono note varie metodiche invasive e non invasive di pacing temporaneo, la cui esecuzione risulta in certi casi difficoltosa o non tempestiva. Questo lavoro propone un sistema alternativo di elettrostimolazione temporanea basato sul controllo ecocardiografico transtoracico della procedura.
Materiali e metodi. Sono stati studiati 54 pazienti (35 maschi e 19 femmine) non consecutivi con necessità di pacing temporaneo urgente. In essi è stato eseguito in prima istanza un tentativo ecoguidato di pacing endocavitario per via transgiugulare interna destra. Il percorso dell’elettrocatetere è stato monitorato tramite un ecocardiogramma condotto da un secondo operatore. Sono stati acquisiti i dati relativi ai tempi di esecuzione, ai parametri di elettrostimolazione, ad eventuali complicanze in acuto e in cronico, alla permanenza in situ dell’elettrocatetere senza la necessità di essere riposizionato.
Risultati. Non è stato possibile eseguire la procedura in 3 pazienti (6%) per il mancato reperimento di un valido accesso venoso giugulare o a causa di una scadente finestra ecocardiografica. Il tempo medio di esecuzione è stato di 680 ± 179 s. Il monitoraggio ecocardiografico è stato effettuato in 50 pazienti da un cardiologo, in 1 paziente da personale medico non specializzato in cardiologia e in 3 pazienti da un infermiere istruito a mantenere la sonda ecocardiografica nella posizione desiderata. Non si sono verificate complicanze gravi. In 4 casi (8%) è stato necessario riposizionare l’elettrocatetere nelle ore seguenti. In 25 casi (46%) si è proceduto ad un successivo impianto di un pacemaker definitivo.
Conclusioni. L’elettrostimolazione temporanea ecoguidata appare una metodica sicura, rapida, eseguibile in un considerevole numero di contesti clinici e logistici, e non necessita di una guida fluoroscopica. Essa impegna una quantità contenuta di risorse umane ma richiede dimestichezza nel cannulamento della vena giugulare interna destra. Ulteriori studi di comparazione sono necessari per validarne l’uso; essa tuttavia presenta numerosi potenziali vantaggi rispetto alle altre metodiche di elettrostimolazione cardiaca temporanea.