Un umore depresso ed altri sintomi depressivi si riscontrano frequentemente in seguito ad un infarto miocardico acuto (IMA) ed è noto, come i pazienti che presentano una sintomatologia depressiva nel periodo successivo a IMA, abbiano un più elevato tasso di morbilità e di mortalità rispetto ai pazienti infartuati non depressi. Numerosi fattori di rischio risultano associati allo sviluppo della patologia depressiva del post-IMA. Malgrado diversi studi sottolineino l’impatto negativo della depressione sulla prognosi del paziente infartuato, soltanto in un ristretto numero di casi, il paziente depresso infartuato è diagnosticato come tale e quindi viene trattato adeguatamente.
Bisogna considerare inoltre, come l’impiego di psicofarmaci in pazienti con comorbilità medico-psichiatrica richieda sempre una valutazione molto attenta. Tali farmaci infatti, possono interagire con la patologia medica, causando non poche complicanze. Inoltre dato che il paziente coronaropatico si trova spesso in politerapia con altri farmaci, è chiaramente aumentata la possibilità di interazioni farmacologiche clinicamente significative; appare quindi più che mai opportuno fornire, seppur per grandi traiettorie, alcune considerazioni da utilizzare come riferimento per la scelta terapeutica e per la gestione clinica generale del paziente con depressione postinfartuale.