Razionale. Scopo di questo studio è stato verificare l’incidenza reale dei tassi di amputazione maggiore e minore, per cause di natura ischemica e non, ottenuta calcolando il numero complessivo di tutte le demolizioni chirurgiche, effettuate, nell’anno 2002, in strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, sia all’interno che all’esterno della Toscana, che abbiano riguardato tutti i residenti dell’Area Vasta Pisana, che costituisce, insieme a quella fiorentina e senese, una delle tre macroaree in cui, secondo l’attuale piano sanitario regionale, risulta attualmente suddivisa la regione stessa.
Materiali e metodi. L’Area Vasta Pisana, che occupa geograficamente la Toscana occidentale è popolata da 1 234 000 abitanti, suddivisi nelle cinque Aziende Sanitarie Locali territoriali di Massa, Lucca, Livorno, Pisa e della Versilia. I dati utilizzati in questo studio sono stati ricavati da un’attenta analisi delle schede di dimissione ospedaliera, ottenute dai ricoveri effettuati nel 2002, presso strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, sia all’interno che all’esterno della regione Toscana dai residenti dell’Area Vasta Pisana ed inerenti a tutte le arteriopatie degli arti inferiori, identificate per mezzo di relativi codici, previsti dalle schede stesse ed eventuali interventi di amputazione maggiore e minore. Tutti i casi esaminati sono stati distinti ulteriormente per età, sesso, status (vivo/morto), presenza o meno di diabete mellito, presidio di appartenenza ed erogazione, regime di ricovero, data di intervento e di dimissione, giorni di degenza, oltre che per le restanti diagnosi e procedure.
Risultati. Il numero complessivo di amputazioni per tutte le cause ha riguardato nel 2002 un totale di 306 pazienti e di 319 procedure demolitive con un tasso di amputazione per cause non ischemiche di 15.4% (n = 49) e per cause aterosclerotiche di 84.6% (n = 270). I pazienti con ischemia critica degli arti inferiori, incorsi in qualche procedura demolitiva all’arto sintomatico, hanno avuto un tasso di amputazioni minori (a livello di dita od avampiede) di 46.7% (n = 126) mentre quello per amputazioni maggiori (al di sopra della caviglia) è risultato di 53.3% (n = 144). Le 144 amputazioni maggiori, inoltre, sono state effettuate a livello sottogenicolato nel 23.6% (n = 34) dei casi ed in sede sovragenicolata nel restante 76.4% (n = 110). La mortalità intraospedaliera complessiva è stata di 4.4% nei pazienti sottoposti ad amputazione di natura ischemica ed è significativamente variata dalla percentuale di 0.8% nei soggetti sottoposti ad amputazioni minori a quella di 7.6% nei soggetti sottoposti a demolizioni chirurgiche maggiori. In definitiva, nell’Area Vasta Pisana, il numero di amputazioni maggiori realmente osservate, per milione di abitanti, è stato di 117 casi annui. L’incidenza complessiva, quindi, di ischemia critica, rivascolarizzabile e non, calcolata moltiplicando per 4 il numero delle amputazioni, è quantificabile in 468 nuovi pazienti, all’anno, per milione di abitanti. Estendendo poi il calcolo a tutta la regione Toscana, la numerosità delle amputazioni maggiori, per cause aterosclerotiche, raggiunge la cifra complessiva di 408 casi, mentre l’incidenza totale di ischemia critica degli arti inferiori si attesta a 1638 casi annui. Sulla base dei nostri dati, infine, l’incidenza complessiva di ischemia critica estesa a tutta la popolazione italiana risulta addirittura di quasi 26 700 nuovi casi annui con un numero di amputazioni maggiori che sfiora i 6700 casi annui.
Conclusioni. I nostri risultati dimostrano un’incidenza annua di amputazioni maggiori, per causa ischemica, di 117 casi ed una complessiva di ischemia critica degli arti inferiori, rivascolarizzabile e non, di 468 nuovi pazienti all’anno, per milione di abitanti. Estendendo tali dati a tutta la popolazione residente della Toscana, si ricavano complessivamente un’incidenza totale di ischemia critica degli arti inferiori di 1638 casi annui ed una di amputazioni maggiori per cause aterosclerotiche di 408 casi.