Una piccola quota non quantificata di pazienti risulta affetta da forme di angina già sottoposte a terapia convenzionale non ulteriormente ottimizzabile farmacologicamente o chirurgicamente, definite “refrattarie”. Sono candidati a trattamenti come la contropulsazione esterna, la rivascolarizzazione transmiocardica con laser, il trapianto di cellule staminali e la stimolazione midollare.
L’analisi dei principali lavori eseguiti sulla stimolazione midollare con test da sforzo, tomografia ad emissione di positroni ed ECG dinamico dimostra, pur se con piccoli numeri, riduzione delle crisi di angor e dell’uso di nitroderivati, aumento del tempo di comparsa di ischemia, miglioramento della qualità di vita, mortalità cardiaca comparabile a quella del bypass aortocoronarico, impiego di risorse inferiori a quelle sostenute con trattamenti tradizionali, miglioramento della perfusione delle aree ischemiche.
Pazienti candidati alla stimolazione midollare sono soprattutto quelli ad elevato rischio di mortalità per bypass aortocoronarico e coloro che non possono più ricevere benefici significativi da tentativi di rivascolarizzazione con angioplastica o da ottimizzazioni della terapia farmacologica.
La stimolazione midollare è una tecnica sicura, priva di rischi procedurali ed efficace nel 70% circa dei casi.