È stimato che l’arteriopatia obliterante, di cui l’ischemia critica rappresenta il quadro evolutivo più drammatico, interessi il 15% degli adulti > 55 anni. I pazienti con ischemia critica degli arti inferiori che non sono candidabili ad interventi di rivascolarizzazione chirurgica o percutanea sono destinati alla perdita di un arto. Coloro che possono beneficiare di una rivascolarizzazione spesso vanno incontro a ricomparsa dei sintomi o ad ulteriori interventi di revisione chirurgica o ad amputazioni progressive. Nessuna terapia medica è ad oggi ritenuta valida per il trattamento del dolore a riposo o la guarigione delle lesioni trofiche che spesso affliggono questi pazienti.
La neoangiogenesi terapeutica, che ha lo scopo di migliorare il flusso ematico dei tessuti ischemici inducendo la formazione di nuovi vasi sanguigni, potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica. La scoperta della possibilità di indurre la “gemmazione” di nuovi vasi da vasi preesistenti (angiogenesi) o di formare nuovi vasi tramite la differenziazione in situ di cellule endoteliali da precursori staminali (vasculogenesi) ha aperto nuovi orizzonti per questa patologia estremamente invalidante.
Sebbene di fatto ad oggi la maggior parte della sperimentazione è stata ottenuta in modelli animali che non rappresentano appieno la reale situazione clinica, i risultati di alcuni trial clinici incoraggiano a proseguire su questa nuova frontiera della ricerca. Questa revisione della letteratura è volta ad esaminare le potenziali applicazioni della terapia angiogenetica come possibile trattamento dell’ischemia degli arti inferiori. L’attenzione è stata posta in particolare alla lettura dei lavori sperimentali sulla terapia angiogenetica mediante cellule staminali.