Razionale. Numerosi studi hanno sottolineato il contributo degli eventi di vita nella patogenesi della malattia coronarica. Recentemente è stato enfatizzato il ruolo della depressione, sia sotto soglia, sia clinicamente rilevante, nel decorso della malattia coronarica. Minore attenzione è stata posta sul ruolo degli eventi di vita stressanti associati alla depressione maggiore o minore, alla depressione ricorrente e alla demoralizzazione, nell’insorgenza di un primo evento coronarico acuto.
Materiali e metodi. Novantasette pazienti dopo la fase acuta dell’evento coronarico e 97 soggetti sani di controllo sono stati valutati con le seguenti interviste riguardanti i 12 mesi di vita precedenti: 1) intervista di Paykel per rilevare quantità e qualità degli eventi di vita stressanti; 2) intervista basata sui criteri diagnostici in psichiatria per le diagnosi di depressione maggiore, depressione minore e depressione maggiore ricorrente; 3) intervista basata sui nuovi criteri diagnostici in medicina psicosomatica per la diagnosi di demoralizzazione.
Risultati. Nell’anno precedente l’evento coronarico, i pazienti hanno riportato un numero totale significativamente superiore (p < 0.001) di eventi di vita stressanti, di eventi “indipendenti” e di eventi con impatto oggettivamente negativo rispetto ai controlli; i pazienti, inoltre, hanno presentato un numero significativamente superiore di eventi di uscita (morte di familiari), controllabili, non controllabili, desiderabili, indesiderabili. Il 30% dei pazienti presentava depressione maggiore (nel 13% dei casi era ricorrente); il 9% depressione minore; il 20% demoralizzazione. Nel 12% dei casi vi era sovrapposizione tra depressione maggiore e demoralizzazione; i pazienti con sola depressione maggiore erano il 17%, quelli con sola demoralizzazione erano il 7%. Indipendentemente dalla sintomatologia depressiva, i pazienti, rispetto ai controlli, hanno riportato un numero medio di eventi di vita stressanti significativamente superiore (p < 0.001).
Conclusioni. I risultati di questo studio evidenziano la relazione esistente tra eventi di vita stressanti e sindrome coronarica acuta. Questi dati forniscono utili implicazioni prognostiche da verificare in studi longitudinali.