Il forame ovale pervio (FOP) si presenta come una “fessura” tra il septum primum e il septum secundum localizzata nella fossa ovale che può persistere anche dopo la nascita. Alcuni studi hanno evidenziato una maggiore prevalenza di pervietà del forame ovale in pazienti con ictus ischemico. Nonostante le molte incertezze sulle indicazioni terapeutiche in presenza di pervietà del forame ovale, la chiusura percutanea del FOP è ormai un trattamento diffuso nella pratica clinica.
La metodica standard per la diagnosi di FOP è considerata l’ecocardiografia transesofagea. Questo articolo descrive le informazioni che è necessario raccogliere durante uno studio eco-transesofageo, che deve delineare le dimensioni del FOP, il grado di shunt sinistro-destro, nonché le caratteristiche del septum primum e del septum secundum, l’associazione ad un aneurisma della fossa ovale e la sua eventuale associazione con altri difetti interatriali. Inoltre, durante la sua esecuzione si deve ricercare la presenza di formazioni trombotiche atriali, di una valvola di Eustachio o di una rete di Chiari. Queste informazioni sono fondamentali per individuare i pazienti ad alto rischio per un episodio embolico e per guidare la strategia terapeutica stessa.