Razionale. In questo lavoro ci si propone di valutare l’incidenza delle anomalie coronariche maggiori in una popolazione omogenea di soggetti sottoposti ad indagine coronarografica e di verificare il risultato acuto e nel follow-up delle procedure di angioplastica coronarica (PTCA) eseguite.
Materiali e metodi. Le anomalie coronariche complesse riscontrate nel nostro laboratorio di emodinamica dal settembre 2001 al maggio 2010 sono state 23 su un totale di 6300 pazienti sottoposti ad indagine coronarografica (0.36%). L’età media della popolazione studiata (20 maschi, 3 femmine) era di 61.8 anni (range 35-79 anni). La presentazione clinica è stata in 17 casi un quadro di sindrome coronarica acuta con stenosi critiche coronariche e in 6 casi angina pectoris ed aritmie ventricolari con test provocativi indicativi di ischemia inducibile e con arterie coronarie indenni da lesioni. In 16 pazienti è stata eseguita PTCA al termine dell’esame diagnostico in 9 pazienti su arteria coronaria anomala ed in 7 su vaso coronarico non anomalo.
Risultati. L’arteria coronaria destra ad origine dalla cuspide sinistra e decorso interarterioso tra aorta ed arteria polmonare è stata l’anomalia più frequentemente riscontrata nella nostra casistica (n = 10, 8 maschi, 2 femmine, con PTCA su vaso anomalo in 4). In 8 pazienti si è trattato di arteria circonflessa ad origine dalla coronaria destra e decorso retroaortico (eseguita PTCA su vaso anomalo in 4), in 2 pazienti (1 maschio, 1 femmina) è stata evidenziata origine del tronco comune dalla cuspide destra e decorso settale. Gli altri 3 pazienti presentavano in un caso origine solitaria della coronaria sinistra con coronaria destra a decorso interarterioso, un caso origine dell’arteria discendente anteriore da destra dall’arteria del cono ed un caso origine dell’arteria discendente anteriore dalla cuspide destra.
Conclusioni. L’esecuzione della PTCA è stata risolutiva con assenza di complicanze e con stabilità del risultato nel tempo. Il riscontro, nella nostra casistica, di un numero elevato di anomalie coronariche maggiori in una popolazione proveniente da un territorio omogeneo è un dato che potrebbe far prevedere la reale entità di tali alterazioni nella popolazione italiana creando il presupposto per la realizzazione di un registro nazionale.