Il trattamento dell’infarto miocardico acuto negli ultimi decenni ha subito una profonda evoluzione che ha comportato importanti benefici in termini prognostici. Nella valutazione prognostica dei pazienti con infarto miocardico associato a sopraslivellamento del tratto ST i parametri clinici rilevabili all’esordio continuano a svolgere un ruolo cruciale. La stratificazione prognostica dopo un infarto si basa sulla valutazione del danno miocardico, della disfunzione contrattile, dell’instabilità elettrica, dell’ischemia residua, dell’anatomia coronarica. La possibilità della riperfusione meccanica effettuata da operatori esperti in tempi rapidi ha permesso di migliorare l’outcome, ma una maggiore attenzione deve essere rivolta ad evitare i rischi correlati alla metodica quali i sanguinamenti e l’insufficienza renale da mezzo di contrasto.