Razionale. L’ipertensione polmonare si caratterizza per progressivo incremento delle resistenze vascolari polmonari e morte prematura. L’ecocardiografia è utile nello screening di malattia, per la possibilità di stimare la pressione sistolica in arteria polmonare in base alla velocità del jet di rigurgito tricuspidale secondo l’equazione di Bernoulli semplificata. Su questa base abbiamo creato l’indagine INCIPIT per valutare con quale frequenza si riscontra il sospetto di ipertensione polmonare nei laboratori di ecocardiografia.
Materiali e metodi. Dal 10 al 29 novembre 2008, abbiamo invitato i laboratori di ecocardiografia a riportare su un apposito foglio elettronico il numero degli esami effettuati quotidianamente e su un altro i casi in cui veniva riscontrata una velocità di rigurgito tricuspidale ≥3 m/s.
Risultati. Hanno aderito allo studio 123 centri. Sono stati analizzati in tutto 21 483 ecocardiogrammi provenienti da 110 centri (58 centri al Nord, 17 al Centro, 35 tra Sud e Isole); in 1410 (6.6%) la velocità di rigurgito tricuspidale era ≥3 m/s (mediana 3.3, range interquartile 0.46). Le caratteristiche cliniche dei pazienti erano le seguenti: prevalentemente di sesso femminile (femmine/maschi 734/676); età media 71.8 ± 11.8 anni; indice di massa corporea mediana 25.7 kg/m2 (range interquartile 5.5); il 21.4% era asintomatico, il 48.7% riferiva dispnea, l’11.2% astenia, il 3.9% dolore toracico, il 7.4% astenia e dispnea. Sono state riscontrate: patologie del cuore sinistro nel 52.62% dei casi, patologie respiratorie nel 7.52%, malattia tromboembolica cronica nell’1.35%, malattie del collagene nello 0.92%, cardiopatie congenite con shunt nello 0.43%, malattie epatiche nello 0.14%, HIV nello 0.07%, una pluripatologia nel 26.45%. Nel 10.5% dei pazienti, l’ipertensione polmonare riscontrata all’ecocardiografia rimaneva una condizione fisiopatologica da causa non nota e quindi meritevole di ulteriori approfondimenti diagnostici.
Conclusioni. Nei laboratori di ecocardiografia il riscontro di ipertensione polmonare stimata all’ecocardiogramma non è un evento così raro in proporzione al numero totale di esami eseguiti. È importante sensibilizzare gli ecocardiografisti affinché indirizzino tali pazienti a centri esperti per raggiungere una conferma ed una precisa diagnosi eziologica e per impostare un corretto follow-up.