Le cisti pericardiche sono rare lesioni benigne intratoraciche. Si localizzano più frequentemente all’angolo cardiofrenico destro, più raramente al sinistro, ma possono localizzarsi anche in sede retrosternale o nell’angolo tracheobronchiale destro. All’ecocardiografia si presentano come masse uniloculari, ecolucenti, che non comunicano con le cavità cardiache, né presentano evidenza di flussi ematici alle tecniche Doppler. Sono caratteristicamente rivestite da mesotelio e contengono un liquido limpido, e sono perciò descritte come “cisti ad acqua di fonte”. Il loro riscontro è spesso occasionale, perché nella maggior parte dei casi non causano disturbi. Talvolta possono provocare sintomi (dispnea, dolore retrosternale, disfagia) in dipendenza dalle dimensioni e dalla localizzazione della cisti, e complicazioni pericolose.
Vi è accordo sul fatto che nei pazienti asintomatici ci si debba limitare ad un follow-up con controlli semestrali, atti a rilevare un cambiamento di dimensioni della cisti o delle caratteristiche del loro contenuto. Le opzioni terapeutiche includono attualmente l’exeresi chirurgica per via toracotomica, l’exeresi mediante toracoscopia videoassistita, e l’aspirazione percutanea ecoguidata.
Descriviamo il caso di un paziente nel quale il follow-up ecocardiografico ha consentito di evidenziare il verificarsi di un’emorragia intracistica, che ne ha determinato l’exeresi chirurgica prima ancora che il paziente potesse manifestare sintomi o complicazioni.