Razionale. La valvuloplastica aortica percutanea è una procedura efficace nel trattamento delle stenosi valvolari aortiche congenite. Il nostro studio si è proposto di valutare sia i risultati immediati della procedura sia l’evoluzione nel medio-lungo termine per stabilire l’efficacia del trattamento nell’evitare o nel posticipare una nuova valvuloplastica aortica o la chirurgia valvolare aortica.
Materiali e metodi. Lo studio retrospettivo ha valutato 37 pazienti di età >1 mese (età media 6.3 anni) che sono stati sottoposti a valvuloplastica aortica per stenosi aortica severa. Nel 16% dei casi erano presenti difetti cardiaci congeniti associati. Il follow-up medio è stato di 5.07 anni. È stata posta particolare attenzione all’incidenza e alla progressione dell’insufficienza aortica.
Risultati. Il gradiente emodinamico dopo valvuloplastica aortica percutanea è sceso da 58.5 a 22.5 mmHg, con decremento percentuale del 61.5%. Ecograficamente il gradiente massimo è passato da 93.0 a 40.5 mmHg, con riduzione percentuale del 56.5%; il gradiente medio è sceso da 52.0 a 20.5 mmHg, con diminuzione percentuale del 60.6%. All’ultimo follow-up il gradiente massimo e quello medio erano rispettivamente 50.0 e 27.0 mmHg. È stato necessario eseguire reintervento nel 21.6% dei casi: 8.1% sono stati sottoposti a seconda valvuloplastica aortica e 13.5% a chirurgia aortica. A 14 anni dalla valvuloplastica aortica la sopravvivenza è stata del 97.2%, la libertà da chirurgia è stata dell’85.5%, quella da valvuloplastica dell’89.5% e la libertà da qualsiasi tipo di procedura è stata del 76.1%.
Conclusioni. La valvuloplastica aortica percutanea è un trattamento sicuro ed efficace nelle stenosi aortiche congenite in pazienti >1 mese di vita. L’insufficienza aortica è la principale complicanza nel follow-up. Nonostante ciò, il 75% dei pazienti è libero da qualsiasi tipo di reintervento valvolare aortico a 14 anni dalla valvuloplastica aortica percutanea.