Le sindromi coronariche acute (SCA) sono la principale causa di mortalità nel mondo occidentale e determinano un’elevata morbilità. Lo scopo di questa rassegna è descrivere l’epidemiologia delle SCA nella realtà italiana, attraverso dati amministrativi, registri e studi di popolazione. La prevalenza dei pazienti con infarto miocardico acuto senza sopralivellamento del tratto ST (NSTE) è aumentata rispetto a quelli con infarto con sopralivellamento del tratto ST (STEMI). Il 30% dei pazienti con SCA sono di sesso femminile, un terzo ha un’età >75 anni, un quarto è affetto da diabete. I pazienti con NSTE hanno un profilo di rischio più elevato rispetto a quelli con STEMI. La mortalità delle SCA è calata negli ultimi 10 anni grazie alle nuove strategie terapeutiche.
Si stanno sviluppando delle reti tra ospedali di riferimento e periferici per garantire l’accesso all’angioplastica coronarica primaria a tutti i pazienti con STEMI. Le prime esperienze mostrano un significativo aumento dei pazienti sottoposti a terapia riperfusiva coronarica e una riduzione della mortalità e morbilità. La gestione dei pazienti con NSTE, basata sulla terapia antitrombotica e sull’angioplastica coronarica, è condizionata dalla disponibilità delle risorse piuttosto che dal profilo di rischio. La riduzione degli eventi ischemici si associa spesso ad un aumento degli eventi emorragici. È quindi indispensabile un bilancio tra rischio ischemico ed emorragico nel singolo paziente.