In questo numero

articolo speciale

Cinema e medicina narrativa

La strenna di Natale del 2025 ci viene offerta da Gabriele Bronzetti, cardiologo scrittore con grande cultura non solo dell’arte medica, ma anche di quella letteraria, cinematografica e musicale. L’autore in questo avvincente articolo ci fa scoprire le affinità tra cinema e medicina e ci propone una carrellata di film cult nei quali scorrono sequenze drammatiche di morte cardiaca improvvisa che ci ricordano esperienze vissute nella nostra professione di cardiologi. La stessa silenziosa attenzione che dedichiamo alla visione di un film dovremmo dedicarla ad ascoltare e guardare un paziente. Analogamente alla letteratura il cinema è medicina che ci aiuta a entrare nelle vite dei pazienti, in modo simile alla medicina narrativa, un nuovo metodo di fare medicina che cura la malattia attraverso la narrazione dell’uomo malato. Il medico dovrebbe essere anche un po’ poeta come il dottor Zivago del celebre film che porta il suo nome, nel quale la scena finale ci dimostra il ruolo dei sentimenti e delle emozioni nella genesi dell’infarto e della morte improvvisa cardiaca. •

editoriali

Valvulopatie e dintorni...

Le linee guida ESC/EACTS 2025 sulle valvulopatie rappresentano un importante passo verso un approccio centrato sul paziente, evidenziando il valore del lavoro multidisciplinare e degli strumenti di imaging avanzato nella gestione delle malattie valvolari cardiache bilanciando innovazione, sicurezza e benessere del paziente. In questo numero del Giornale, Massimo Milli et al. e i cardiochirurghi Luca Di Marco e Pierluigi Stefano commentano, da due prospettive differenti, l’una cardiologica e l’altra cardiochirurgica, le principali novità: abbassamento a 70 anni della soglia per l’impianto transcatetere di valvola aortica (TAVI), ampliamento delle indicazioni per il trattamento transcatetere della patologia mitro-tricuspidale e crescente importanza della tomografia computerizzata nella valutazione coronarica. Gli autori sottolineano l’importanza dell’approccio personalizzato, che considera qualità di vita, medicina di genere e Heart Valve Centre specializzati. Tuttavia, l’occhio attento degli autori si sofferma anche sulle criticità delle linee guida, legate soprattutto a evidenze scientifiche ancora limitate, all’incerta durabilità della TAVI e ai costi elevati delle procedure transcatetere. Last but not least, è il messaggio che la decisione terapeutica finale dovrebbe rimanere personalizzata, guidata dall’esperienza dell’Heart Team e da una valutazione equilibrata del rapporto rischi-benefici per ogni paziente. •

Non solo farmaci: la ricetta per invecchiare bene dopo un infarto

Dopo un infarto, per un anziano il recupero è una sfida difficile. Gli anziani sono un numero crescente dei nostri pazienti e i trial clinici li hanno spesso esclusi e quindi le evidenze per guidare il loro trattamento sono poche. In questo numero del Giornale, Elisabetta Tonet et al. riportano i dati appena presentati al congresso ESC di Madrid e pubblicati sul New England Journal of Medicine dello studio PIpELINe. Lo studio PIpELINe ha testato una “palestra” speciale: non solo esercizio fisico, ma anche un aiuto concreto per l’alimentazione e il controllo della pressione e del colesterolo. L’esercizio fisico era individualizzato su ogni paziente attraverso un mix di sessioni supervisionate e esercizi/camminate da compiere a casa. I risultati? Chi ha seguito questo programma completo si è ripreso meglio ed è tornato a vivere con più energie. Una vera rivoluzione per curare non solo il cuore, ma la persona intera! •

A volte ritornano...

Il DIGIT-HF, presentato all’ESC 2025 e simultaneamente pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha evidenziato effetti benefici dell’aggiunta in terapia di una specifica formulazione di glicoside, la digitossina, in pazienti con scompenso cardiaco cronico a frazione di eiezione ridotta, mostrando un miglioramento dell'endpoint primario, in un’ampia popolazione sottoposta in larga percentuale a terapia ottimizzata con i quattro farmaci raccomandati. Dopo il DIG trial, pubblicato nel 1997, ritornano quindi nuove evidenze sull’utilità di un farmaco oramai storico. Matteo Bianco et al. nel loro commento al trial considerano dettagliatamente e criticamente luci ed ombre dello studio, analizzando i risultati, i limiti intrinseci del trial, durato circa 10 anni, e le potenziali ricadute cliniche che ne scaturiranno. •

intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale e sindromi coronariche acute: un connubio vincente

In questa rassegna a cura di Ciro Indolfi et al. viene analizzato il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale (IA) nell’interpretazione dell’ECG per la diagnosi delle sindromi coronariche acute. Attraverso algoritmi di deep learning, l’IA è in grado di riconoscere anche pattern ECG “sottili” e di identificare rapidamente l’infarto miocardico con o senza sopraslivellamento del tratto ST, raggiungendo una sensibilità e specificità in alcuni casi superiori rispetto al cardiologo esperto. Gli autori evidenziano inoltre le applicazioni emergenti di smartwatch e sistemi di analisi automatica delle immagini ECG, che consentono diagnosi tempestive anche in contesti extraospedalieri. L’integrazione tra IA, parametri clinici e dati di imaging apre la strada a una stratificazione del rischio più accurata e ad un accesso più rapido alla rivascolarizzazione. Sebbene persistano limiti legati alla qualità dei dati e alla validazione clinica, l’IA si propone come uno strumento promettente per ottimizzare la gestione dell’infarto miocardico acuto. •

rassegne

Valvulopatie combinate: stenosi aortica e insufficienza mitralica

La stenosi aortica e l’insufficienza mitralica sono due frequenti valvulopatie che spesso possono coesistere nello stesso paziente. La co-presenza di questi due vizi valvolari può rappresentare per il cardiologo una sfida dal punto di vista diagnostico e terapeutico. La valutazione combinata di queste due condizioni richiede infatti una comprensione approfondita delle interazioni emodinamiche e dei meccanismi fisiopatologici coinvolti. In questa rassegna di Francesca Mantovani et al., gli autori analizzano la complessa relazione tra stenosi aortica e insufficienza mitralica, descrivendone i meccanismi fisiopatologici, le insidie diagnostiche e le attuali strategie terapeutiche. Riassumendo dettagliatamente le evidenze sull’argomento, gli autori offrono al lettore una guida su come interpretare correttamente l’interazione tra queste due valvulopatie, su come diagnosticarle e quantificarle, e quindi orientarsi verso la corretta scelta terapeutica. •

Adulto con cardiopatia congenita: guida per affrontare le urgenze durante la guardia

I pazienti adulti con cardiopatia congenita (ACHD) rappresentano una popolazione ad elevata complessità e i progressi terapeutici ne hanno aumentato significativamente la sopravvivenza. Pertanto non è infrequente che anche i cardiologi dell’adulto “non addetti ai lavori” debbano gestire le sequele cliniche che emergono a lungo termine e individuare i casi che richiedono il trasferimento urgente in centri dedicati. Partendo da un caso clinico, la rassegna di Elena Bennati et al., a nome dell’Area di Cardiologia Pediatrica e del Congenito Adulto dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), affronta molteplici scenari, tra cui aritmie, dolore toracico, endocardite, ipertensione polmonare, scompenso cardiaco, tromboembolia e gravidanza in pazienti ACHD. Lo scopo della rassegna è quello di fornire indicazioni per supportare il cardiologo dell’adulto nell’inquadramento diagnostico e nella gestione delle più comuni urgenze cardiovascolari nei pazienti ACHD. •

studio osservazionale

Dagli archivi del GIC un’analisi sul gender gap nell’authorship di articoli scientifici

Nel corso degli ultimi 20 anni si è assistito ad un progressivo aumento della rappresentanza femminile nelle professioni sanitarie, incluso il campo della cardiologia. Lo studio di Stefania A. Di Fusco et al. ha valutato se si è modificato nel tempo anche il gender gap nell’authorship di articoli scientifici in ambito cardiologico. Dall’analisi dell’archivio del Giornale Italiano di Cardiologia (GIC) degli ultimi 20 anni è emerso che la proporzione di donne tra gli autori degli articoli pubblicati non si è modificata significativamente nel tempo, mentre è aumentata la proporzione di donne nel ruolo di primo autore. L’analisi degli autori degli articoli di società scientifiche (position paper, documenti di consenso, ecc.) pubblicati sempre sul GIC ha dato risultati coerenti con l’analisi generale di tutti gli articoli del Giornale. Globalmente lo studio ha fatto emergere la necessità di mettere in atto strategie che promuovano un maggiore coinvolgimento delle donne nelle attività di scrittura scientifica. •

caso clinico

Utilità dell’imaging integrato in corso di neoplasia polmonare avanzata

Il ruolo dell’imaging cardiologico è sempre più esteso e utile in campo oncologico. Il caso proposto da Alessandro Esposito et al. è interessante in quanto dimostra l’utilità di un’adeguata valutazione cardiologica integrata nell’individuare un secondarismo intracardiaco, a livello della parete anteriore basale del ventricolo destro, in un paziente affetto da neoplasia polmonare avanzata, in stadio IV. L’utilizzo dell’imaging ecocardiografico transesofageo assieme alla PET/TC ha fornito informazione decisive per la conferma della localizzazione metastatica e ha permesso di individuare e localizzare le lesioni a livello cardiaco, polmonare, epatico e scheletrico. •

position paper

Con ANMCO per migliorare la qualità delle cure

La cultura dell’eccellenza, core business dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), ha portato alla creazione, sviluppo ed implementazione di iniziative di audit clinico a livello nazionale. In questo statement ANMCO, Furio Colivicchi et al. riportano le evidenze a supporto dell’audit clinico come strumento per il miglioramento delle cure. Nel lavoro vengono descritti obiettivi e struttura dell’ANMCO National Audit Initiative che ha già coinvolto centinaia di professionisti afferenti a centri distribuiti su tutto il territorio nazionale. Ad oggi sono stati realizzati 6 progetti nazionali, tutti accreditati come progetti formativi di educazione continua in medicina. Le tematiche oggetto delle iniziative finora implementate spaziano dall’utilizzo degli anticoagulanti orali alla gestione dell’ipercolesterolemia e dello scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata. Ciascun progetto è risultato essere efficace nel contribuire al miglioramento della qualità della prassi clinica. •

documento di consenso

Un salto nel futuro

Dopo tanti anni di attesa e soprattutto grazie all’accumularsi di evidenze scientifiche molto importanti da studi clinici randomizzati, finalmente le linee guida hanno recepito l’importanza che la valutazione funzionale e l’imaging intracoronarico hanno per la rivascolarizzazione coronarica e la gestione dei pazienti con malattia coronarica. Non è più possibile vedere ancora nel 2025 pazienti anginosi con referti di coronarie indenni, o rivascolarizzazioni del tronco comune o di altre biforcazioni o di lesioni calcifiche senza ecografia intravascolare (IVUS) o tomografia a coerenza ottica (OCT). Sembra assurdo, ma nei laboratori di emodinamica molti operatori sono ancora fermi al riflesso oculo-stenotico, come se basassimo l’indicazione ad impianto transcatetere di valvola aortica o sostituzione valvolare aortica su una diagnosi fatta con il fonendoscopio. In questo numero del Giornale, Giulia Masiero et al. rianalizzano i grandi passi avanti compiuti negli ultimi anni e supportano con energia l’importanza di implementare FFR, CFR, IMR, test all’acetilcolina, IVUS e OCT nella routine clinica. Speriamo che sia la volta buona! •

imaging integrato online only

Protesi valvolare aortica meccanica e gradienti transvalvolari aumentati in paziente con recente trauma cranico: ruolo cruciale dell’imaging multimodale

Partendo dal sospetto clinico e dall’ECG, vengono utilizzate in modo sequenziale diverse metodiche di imaging cardiovascolare, evidenziando per ciascuna di esse i pro, i contro e il valore aggiunto nello specifico caso clinico, fino a giungere alla diagnosi corretta e al trattamento più appropriato. •