In questo numero

editoriale

Miocarditi e pericarditi: linee guida ESC 2025

Massimo Imazio e Attilio Iacovoni ci offrono un’eccellente sintesi delle nuove linee guida europee per la gestione delle miocarditi e delle pericarditi presentate il 30 agosto al Congresso ESC 2025. Vengono presentati in modo chiaro i 10 messaggi chiave che partono dalla nuova definizione unificante di sindromi infiammatorie mio-pericardiche (IMPS) coniata in considerazione dell’eziologia comune e della contiguità anatomica delle due patologie. Le nuove linee guida definiscono i percorsi clinici basati sulla presentazione sintomatologica, valorizzano il ruolo dell’imaging multimodale, dando importante rilievo alla risonanza magnetica cardiaca, definiscono il ruolo della biopsia endomiocardica e forniscono schemi di trattamento farmacologico e indicazioni pratiche sulla ripresa dell’attività fisica. Viene inoltre sottolineata l’importanza di un approccio multidisciplinare integrato per la migliore gestione dei pazienti con IMPS. Molte sono le novità rispetto alle precedenti linee guida che erano distinte per le due patologie ed è auspicabile che la corretta applicazione delle nuove raccomandazioni possa migliorare la gestione clinica di questi pazienti. La lettura di questo editoriale è fortemente raccomandata per l’encomiabile sforzo degli autori di contestualizzare i messaggi chiave delle linee guida nella realtà sanitaria italiana con le relative ricadute nella pratica clinica. •

intelligenza artificiale

Il futuro è già qui: i bot intelligenti in medicina

L’avvento esplosivo dell’intelligenza artificiale sta pervadendo ogni settore della vita quotidiana ed in particolare l’area sanitaria. A questo si associa una crescita verticale delle macchine intelligenti, i robot in medicina, che oggi hanno raggiunto complessità tecnologiche fino a pochi anni fa inimmaginabili. In questo editoriale Luigi Tavazzi ci offre riflessioni profonde sul mondo che verrà nel quale l’innovazione tecnologica sarà una componente importante nella vita quotidiana. Sono riflessioni personali che sollevano anche interrogativi sulla convivenza responsabile di queste macchine pensanti con il nostro mestiere di medico. I bot avranno comunque sempre necessità di controllo umano e un loro utilizzo consapevole non va visto come una minaccia ma come un’opportunità per la facilitazione del nostro lavoro. •

questioni aperte

Cuore d’atleta: 10 quesiti posson bastare?

Il cuore degli atleti subisce degli adattamenti strutturali, funzionali ed elettrici in seguito all’attività sportiva. Non è facile distinguere le modifiche cardiache “fisiologiche” da alterazioni cardiache patologiche e non è altrettanto facile individuare precocemente nell’atleta segnali e parametri predittivi di rischio di eventi avversi anche gravi e mortali. Francesca Musella et al. affrontano questa complessa tematica in maniera molto concreta, tramite risposte a 10 quesiti tra i più comuni che si incontrano nella pratica clinica. Oltre a definire in modo chiaro e sintetico la problematica, forniscono chiarimenti sul ruolo e le indicazioni più appropriate dei test diagnostici, dall’imaging ai test funzionali, aggiungendo risposte utili ai dubbi del cardiologo clinico relativi all’idoneità sportiva, delineando infine un sintetico approccio per definire un’adeguata stratificazione del rischio e gestione del follow-up in tali delicati contesti. •

rassegne

Attenzione al cuore dei pazienti oncologici lungo-sopravviventi

Il miglioramento delle cure oncologiche ha portato ad un significativo incremento della sopravvivenza nel lungo termine dei pazienti oncologici. Per un’ottimale gestione dei lungo-sopravviventi è necessario prendere in considerazione il rischio cardiovascolare degli stessi, sia esso dovuto a fattori di rischio condivisi da malattie oncologiche e cardiovascolari sia quelli conseguenti ai trattamenti oncologici. Andrea Tedeschi et al. nella loro rassegna analizzano i meccanismi fisiopatologici alla base dell’interazione tra neoplasie e malattie cardiovascolari, dai comuni fattori eziopatogenetici a processi biologici come l’infiammazione e la cascata coagulativa, implicati nella patogenesi di entrambe le malattie. Altro aspetto discusso è l’impatto delle malattie cardiovascolari, possibile conseguenza anche dell’effetto dei trattamenti cardio-tossici, sulla prognosi dei lungo-sopravviventi. Infine, la rassegna, accompagnata da un editoriale di commento di Fabio M. Turazza, riporta le principali indicazioni pratiche, tratte dalle linee guida internazionali, su prevenzione, screening e gestione delle complicanze cardiovascolari nei pazienti oncologici, distinguendo le valutazioni e gli interventi indicati prima del trattamento oncologico da quelli da mettere in atto al termine dello stesso. •

Dalle analisi secondarie del CLEAR Outcomes una conferma dell’efficacia dell’acido bempedoico

L’acido bempedoico rappresenta una valida opzione terapeutica per il controllo dei livelli di colesterolo LDL, associata, come dimostrato dallo studio clinico CLEAR Outcomes, a una significativa efficacia nella riduzione degli eventi cardiovascolari maggiori. I risultati ottenuti sono paragonabili a quelli di altri farmaci ipolipemizzanti, con un profilo di sicurezza favorevole e un’incidenza di eventi avversi sovrapponibile a quella osservata negli studi precedenti. In questa rassegna, Furio Colivicchi et al. analizzano diversi sottogruppi di pazienti, evidenziando i profili clinici che traggono maggior beneficio dal trattamento, come soggetti con diabete, obesità o sindrome metabolica, anche in virtù del possibile effetto positivo sulla glicemia e sull’infiammazione subclinica. Particolarmente rilevante è anche il beneficio osservato nei pazienti affetti da arteriopatia periferica, nei quali l’acido bempedoico ha dimostrato una riduzione non solo degli eventi cardiovascolari maggiori, ma anche degli eventi avversi a carico degli arti inferiori. •

Fibrillazione atriale e chirurgia: fase 2.0

La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia benigna più comune e presenta sintomi variabili che ne influenzano il trattamento. Le strategie terapeutiche si basano essenzialmente su un approccio integrato medico-chirurgico, con attenzione alla qualità di vita e ai sintomi del paziente. In questo numero del Giornale Giuseppe Nasso et al. affrontano l’argomento in modo approfondito, delineandone lo stato dell’arte soprattutto dal punto di vista chirurgico. L’isolamento delle vene polmonari è una delle tecniche di ablazione transcatetere più efficaci, anche se spesso non è definitivo. Il trattamento chirurgico della FA può essere concomitante ad altre procedure chirurgiche, mini-invasivo ed esclusivo per il trattamento della FA e ibrido. Le tecniche mini-invasive, come la procedura mini-Maze, offrono buoni risultati soprattutto nei casi refrattari alla terapia transcatetere. L’evoluzione tecnologica ha migliorato l’efficacia e la sicurezza dell’ablazione chirurgica, con l’introduzione della radiofrequenza bipolare e, più recentemente, dell’ablazione a campo pulsato. L’approccio ibrido, che associa il trattamento chirurgico seguito dall’ablazione transcatetere, risulta particolarmente utile nei casi complessi. La rassegna sottolinea inoltre come l’efficacia del trattamento venga oggi valutata non solo in termini di recidive aritmiche ma anche in base ai sintomi e alla qualità di vita del paziente trattato e come la standardizzazione delle tecniche permetta una maggiore diffusione e affidabilità dei risultati. •

Blocco percutaneo del ganglio stellato

Quando si parla di aritmie ventricolari, e in particolare di tempesta aritmica, è imprescindibile pensare al ruolo che il sistema nervoso autonomo svolge nella predisposizione e mantenimento di tali eventi. L’utilizzo di tecniche di neuromodulazione può garantire una riduzione dell’attività simpatica e quindi un miglior controllo e/o cessazione degli episodi aritmici. Tra queste tecniche, il blocco percutaneo del ganglio stellato si è affermato negli ultimi anni come un’opzione di trattamento degli storm aritmici sicura, efficace e facilmente applicabile. In questa rassegna a cura di Simone Savastano et al., gli autori, oltre a descrivere il razionale fisiopatologico alla base del blocco percutaneo del ganglio stellato nel trattamento delle aritmie ventricolari, illustrano le principali evidenze a supporto di tale tecnica, come eseguirla, le attuali indicazioni e le possibili applicazioni future. •

caso clinico

Quando la collaborazione risolve i casi più complessi…

Negli ultimi anni è cresciuto un forte interesse sull’epidemiologia, diagnosi e trattamento dei pazienti affetti da dissezioni coronariche spontanee. Spesso si tratta di pazienti giovani e di sesso femminile. La diagnostica può essere complessa, richiedere imaging intracoronarico e il trattamento ancora non è standardizzato. Quindi ogni singolo caso permette di imparare qualcosa di più su questa patologia e migliorare il trattamento dei prossimi pazienti. In questo numero del Giornale, Gianluca Pagnoni et al. riportano un caso molto interessante di dissezioni coronariche multiple. Una giovane donna viene ammessa in ospedale con la diagnosi di sospetto infarto e la coronarografia rivela il complesso quadro clinico. Una collaborazione multidisciplinare porterà all’identificazione della causa e a un consono trattamento con buon esito clinico per la paziente. •

position paper

Le reti per l’acuzie cardiologica: non solo STEMI

I successi avvenuti in Italia nella gestione dell’infarto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) sono in gran parte legati all’implementazione delle reti ospedaliere tempo-dipendenti e all’evoluzione terapeutica. L’epidemiologia delle unità di terapia intensiva cardiologica è oggi profondamente cambiata rispetto al passato e lo STEMI non costituisce più la patologia prevalente dei pazienti ricoverati. In questo position paper Gianni Casella et al. riportano i principali temi della discussione svolta nella sessione dedicata alle reti in occasione degli Stati Generali ANMCO 2024. Anche attraverso l’analisi dei dati del Censimento ANMCO 2022 delle strutture cardiologiche in Italia, viene sottolineata l’importanza di implementare altre reti cardiologiche oltre a quella per lo STEMI, in particolare quella delle sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento del tratto ST, dell’insufficienza cardiaca acuta e dello shock cardiogeno. Tutto questo richiede un’evoluzione clinica ed organizzativa e la raccolta sistematica di indicatori facilmente misurabili per valutare nel tempo il funzionamento delle reti. •

Liste d’attesa in cardiologia: criticità e possibili soluzioni

In questo position paper ANMCO, coordinato da Giuseppe Ciliberti e Alessandro Navazio, viene affrontato il delicato tema delle liste d’attesa in cardiologia, analizzandone le cause principali (tra cui inappropriatezza, carenza di personale, invecchiamento della popolazione, burocrazia) e soffermandosi sulle implicazioni cliniche e sociali dei ritardi nell’erogazione delle cure. Il documento sottolinea come il riconoscimento del crescente burden delle malattie cardiovascolari e della centralità del ruolo del cardiologo ospedaliero sia fondamentale per affrontare il problema delle liste d’attesa in modo consapevole e sostenibile per il Servizio Sanitario Nazionale. Gli autori inoltre elaborano una serie di proposte operative per gestire le liste d’attesa attraverso l’implementazione del governo clinico, l’incremento delle risorse umane, l’utilizzo di tecnologie digitali e della telemedicina. •

imaging integrato
online only

Fistola aorto-ventricolare:
ruolo dell’imaging multimodale

Partendo dal sospetto clinico e dall’ECG, vengono utilizzate in modo sequenziale diverse metodiche di imaging cardiovascolare, evidenziando per ciascuna di esse i pro, i contro e il valore aggiunto nello specifico caso clinico, fino a giungere alla diagnosi corretta e al trattamento più appropriato. •