In questo numero

editoriale

Come migliorare la qualità delle cure attraverso gli studi osservazionali

Lo studio BRING-UP Prevenzione recentemente pubblicato nell’International Journal of Cardiology è riuscito ad arruolare quasi 4800 pazienti con precedente evento aterotrombotico in 189 strutture cardiologiche italiane, dimostrando che una ricerca clinica collaborativa di qualità è ancora oggi possibile in Italia nonostante le difficoltà del momento. In questo editoriale, Furio Colivicchi et al. presentano una sintesi del disegno e dei risultati del BRING-UP Prevenzione discutendo criticamente il risultato positivo dello studio rappresentato dal significativo incremento, nel follow-up a 6 mesi dopo intervento educazionale, della percentuale dei pazienti a target per il colesterolo LDL con elevata persistenza alla terapia statinica. Meno soddisfacente è stato invece il raggiungimento dei target pressori e per i pazienti diabetici quello dell’emoglobina glicata. Questo studio rappresenta un esempio di come la ricerca clinica osservazionale può contribuire a migliorare la qualità delle cure riducendo il gap ben noto tra le raccomandazioni delle linee guida e la loro implementazione nel mondo reale. •

intelligenza artificiale

Bot, cervello e spiritualità: una riflessione sul nostro futuro digitale

In questo editoriale, Luigi Tavazzi e Roberto Ferrari affrontano in modo ampio e critico l’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) sulla società contemporanea e sul pensiero umano, con particolare riferimento al mondo medico e alla dimensione spirituale. Gli autori ripercorrono le origini storiche dell’IA e dei bot, soffermandosi sull’evoluzione recente e sul potenziale crescente delle macchine intelligenti, capaci oggi di dialogare, apprendere e persino sorprendere i propri creatori. Vengono proposti degli importanti spunti di riflessione sulle implicazioni etiche, culturali e religiose dell’integrazione dei bot nella vita umana, interrogandosi su ciò che distingue l’IA dall’intelligenza umana e sul ruolo che la fede può ancora avere in un mondo dove le macchine sembrano pensare. Gli autori, infine, invitano il lettore a una presa di coscienza critica sul futuro che stiamo costruendo e sulla necessità di convivere responsabilmente con queste nuove entità digitali. •

dieci quesiti in tema di...

Il forame ovale pervio non ha più segreti, o forse sì

Il Giornale affronta spesso temi legati al forame ovale pervio. Infatti, sono presenti nella pratica clinica quotidiana ancora molti dubbi legati alla gestione dei pazienti con forame ovale pervio. Spesso viene diagnosticato in pazienti senza eventi clinici o che riferiscono solo emicrania. I dati clinici a supporto del suo trattamento sono molto solidi in caso di prevenzione secondaria di un evento ischemico cerebrale, mentre sono nulli o dubbi in altri scenari clinici. La rassegna condotta da Marco Zuin e Gianluca Rigatelli conferma l’attenzione del Giornale per questo delicato tema. Attraverso 10 domande si ripercorrono le principali evidenze disponibili sul tema e si fornisce ai clinici un valido supporto per capire quali pazienti possono meritare o meno un percorso finalizzato alla chiusura percutanea. •

rassegne

La simulazione in cardiologia:
tra formazione, gestione del rischio clinico e qualità delle cure

Come in molti altri settori, l’impiego delle tecniche di simulazione sta guadagnando sempre più rilevanza anche in cardiologia. In questa rassegna, Filippo Zilio et al. ripercorrono brevemente la lunga storia dell’uso della simulazione in medicina, analizzando sia gli aspetti tecnico-organizzativi più tradizionali sia quelli derivati dalla rivoluzione digitale. Gli autori presentano inoltre le evidenze disponibili in letteratura, dimostrando come la simulazione possa migliorare il livello di formazione del personale sanitario e ridurre il rischio di errore, contribuendo così a un miglioramento complessivo delle cure per i pazienti. In questo contesto, l’ANMCO sta valorizzando diversi percorsi formativi basati sulla simulazione, offrendo iniziative specifiche che vengono presentate nell’ultima sezione della rassegna. •

Le cure post-arresto cardiaco

L’arresto cardiaco (AC) è un evento drammatico gravato da un’elevatissima mortalità, che rimane dell’ordine del 60-80% anche tra i pazienti giunti vivi in terapia intensiva. La sindrome post-AC, presente nella maggior parte dei pazienti comatosi rianimati, è una complessa condizione clinica caratterizzata da un diffuso danno da ischemia-riperfusione oltre a una deplezione intravascolare, vasodilatazione e disfunzione endoteliale che esitano in uno shock con caratteristiche miste. In questa rassegna Carlotta Sorini Dini, a nome del Club delle UTIC ANMCO, descrive analiticamente gli aspetti e le più recenti raccomandazioni scientifiche nei vari ambiti di gestione della sindrome post-AC. Al fine di ottenere un buon recupero sono infatti necessarie una serie di azioni (“bundle”) diagnostico-terapeutiche multidisciplinari, tra cui il mantenimento di una corretta ossigenazione e ventilazione, l’ottimizzazione della pressione di perfusione, il controllo della temperatura e la valutazione neurologica multimodale precoce. •

Trattamento chirurgico delle cardiopatie congenite:
The NeverEnding Story

Le cardiopatie congenite sono le anomalie cardiache più comuni alla nascita, con un’incidenza dell’1% dei nati vivi. Nell’80% circa dei casi sono di origine multifattoriale, mentre nel restante 20% si riconoscono cause genetiche o ambientali. In questo numero del Giornale, Gaetano Gargiulo et al. ripercorrono le principali tappe dell’affascinante mondo della cardiochirurgia pediatrica, dal passato fino ai nostri giorni arrivando quindi alle sfide future. La rassegna esplora le diverse innovazioni nella cura delle cardiopatie congenite, focalizzandosi sulle tecnologie emergenti e sugli approcci terapeutici avanzati. Infatti, i progressi nella diagnosi e nel trattamento hanno aumentato drasticamente la sopravvivenza, che oggi raggiunge il 90-95%. Gli adulti con cardiopatie congenite superano ora i pazienti pediatrici, portando a nuove sfide nel trattamento a lungo termine. La chirurgia e la diagnosi prenatale hanno compiuto enormi progressi con tecniche innovative come l’uso della stampa 3D ed inoltre approcci emergenti come la chirurgia fetale, lo xenotrapianto, i dispositivi di assistenza ventricolare e l’ingegneria tissutale potrebbero ulteriormente rivoluzionare il trattamento delle cardiopatie congenite, migliorando la qualità di vita dei pazienti. Gli autori sottolineano infine come l’utilizzo di tecniche come l’editing genetico e l’intelligenza artificiale possano portare ad ulteriori sviluppi nella diagnosi e nella terapia delle cardiopatie congenite. •

studio osservazionale

Telemedicina e scompenso cardiaco: i primi risultati del progetto TeleCuore

La gestione dello scompenso cardiaco attraverso la telemedicina è un’opportunità innovativa per migliorare l’assistenza ai pazienti. Il progetto TeleCuore, descritto da Andrea Tedeschi et al., ha coinvolto 257 pazienti con monitoraggio remoto dei parametri vitali tramite la piattaforma di telemedicina “AdiLife”. Lo studio evidenzia come l’impiego della telemedicina abbia permesso un riconoscimento precoce dell’instabilità clinica, riducendo la necessità di ricoveri ospedalieri e ottimizzando la terapia. I dati raccolti dimostrano un alto livello di soddisfazione da parte dei pazienti, con benefici nella gestione della malattia e nel rapporto medico-paziente. Gli autori inoltre forniscono molti spunti utili per la pratica clinica. •

position paper

La dimissione ospedaliera:
indicazioni pratiche

Dalla collaborazione tra ANMCO e ITACARE-P nasce l’aggiornamento del position paper ANMCO pubblicato quasi 10 anni fa come guida alla gestione della dimissione ospedaliera. Si tratta di un documento dall’impostazione estremamente pratica, arricchito da flow-chart e checklists. In particolare, Carmine Riccio et al. pongono attenzione alle strategie comunicative che possono avere un grande impatto sull’aderenza terapeutica e quindi sulla prognosi del paziente. Viene sottolineato come sia cruciale la valutazione multidimensionale dei bisogni e la definizione di un piano di assistenza individuale da parte di un team multidisciplinare e multiprofessionale che coinvolga, ad esempio, infermiere, dietista e fisioterapista sulla base delle esigenze individuali. La riconciliazione terapeutica, il rilascio dei piani terapeutici e la consegna dei farmaci sono altri aspetti oggetto di discussione del documento. Inoltre, vengono definiti i criteri di priorità per l’invio in cardiologia riabilitativa dopo dimissione da reparto per acuti e illustrato un possibile percorso di telemedicina. Infine, viene riportata la “voce” del medico di medicina generale, quello che si attende da una lettera di dimissione, e quella del paziente, ovvero le informazioni che ritiene utile ricevere alla dimissione. •

imaging integrato
online only

Risonanza magnetica cardiaca:
bussola prognostica nella cardiomiopatia dilatativa

Partendo dal sospetto clinico e dall’ECG, vengono utilizzate in modo sequenziale diverse metodiche di imaging cardiovascolare, evidenziando per ciascuna di esse i pro, i contro e il valore aggiunto nello specifico caso clinico, fino a giungere alla diagnosi corretta e al trattamento più appropriato. •