Paziente con dolore toracico atipico e onde T negative

Francesco Condello1, Antonio Taormina2

1Department of Biomedical Sciences, Humanitas University, Pieve Emanuele (MI)

2Humanitas Clinical and Research Center IRCCS, Rozzano (MI)

Diagnosi ECG?

1. Miocardite acuta

2. Cardiomiopatia ipertrofica a localizzazione apicale

3. Sindrome di Wellens di tipo 2

4. Sindrome tako-tsubo

Descrizione del caso

Uomo di 71 anni, iperteso, ex fumatore (circa 20 sigarette/die fino a 8 anni fa). Familiarità negativa per cardiopatia ischemica e morte improvvisa. Terapia farmacologica domiciliare: irbesartan 150 mg/die. Da circa 1 settimana episodi di angor da sforzo, della durata di 5-10 min, che regrediscono con il riposo. Giunge in Pronto Soccorso per dolore toracico atipico, associato a dispnea e sudorazione algida, durato 10 min. Alla valutazione cardiologica: asintomatico, dolore regredito. Obiettività cardiopolmonare: negativa. Radiografia del torace, emocromo, D-dimero: nella norma. Troponina I a 0.3 e 6 h: negativa con trend stabile. Colesterolo LDL 135 mg/dl, emoglobina glicata 5.5%. Ecocardiogramma: nella norma.

Descrizione dell’ECG

Ritmo sinusale a 65 b/min, onda P nei limiti, normale conduzione atrioventricolare e intraventricolare, deviazione assiale sinistra, onde T simmetriche e profondamente negative nelle derivazioni V2-V5, onde T invertite in D1-aVL, difasica in V6, intervallo QTc 455 ms.




Discussione

La diagnosi corretta è sindrome di Wellens di tipo 2. La sindrome di Wellens è costituita da due reperti ECG caratteristici. Il tipo 2 è più comune ed è caratterizzato da onde T negative, simmetriche nelle derivazioni precordiali da V2 a V5. La clinica del paziente con sindrome di Wellens è caratterizzata da una storia di angina, con marcatori di miocardiocitonecrosi normali o poco aumentati, normale progressione dell’onda R e assenza di onde
Q/infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST, negativizzazione delle onde T durante il periodo libero da dolore e pseudonormalizzazione delle onde T durante il periodo sintomatico. Un precoce riconoscimento è importante perché tale condizione può evolvere in un infarto miocardico anteriore massivo, in quanto fortemente sospetta per una stenosi critica a livello dell’arteria interventricolare anteriore prossimale/media.