Risultati in acuto della stimolazione endocardica sinistra per la terapia di resincronizzazione cardiaca ottenuta mediante approccio transapicale
Risultati in acuto della stimolazione endocardica sinistra per la terapia di resincronizzazione cardiaca ottenuta mediante approccio transapicale
Giosuè Mascioli, Giampiero Esposito, Piersilvio Gerometta, Federica Michelotti, Bruno Passaretti, Antonino Pitì
Riassunto. Anche se la terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) è ormai considerata un trattamento di prima scelta nei pazienti con scompenso cardiaco cronico, ridotta frazione d’eiezione del ventricolo sinistro e QRS slargato, fino al 30% dei pazienti possono essere nonresponder in termini sia clinici che strumentali. In questi pazienti, l’ottimizzazione degli intervalli atrioventricolare e interventricolare può essere utile, ma i risultati degli studi sul beneficio di tale pratica non sono univoci. Negli ultimi anni il pacing endocardico del ventricolo sinistro per la CRT è stato indicato come una possibile soluzione nei non-responder. Alcuni studi hanno dimostrato infatti sia la fattibilità che la sicurezza di tale procedura e ci sono alcune segnalazioni di una sua superiorità in confronto alla stimolazione tradizione epicardica, ottenuta per via transvenosa o chirurgica.
Descriviamo i casi di due pazienti già sottoposti ad impianto di CRT che sono giunti alla nostra attenzione per mancata risposta clinica alla CRT e che sono stati efficacemente trattati con l’aggiunta di un catetere endocardico ventricolare sinistro. Abbiamo inoltre rivisto brevemente la letteratura sull’argomento.