L’evoluzione della chirurgia robotica nell’ambito della cardiochirurgia: stato dell’arte e prospettive future

Laura Giroletti, Ascanio Graniero, Piersilvio Gerometta, Alfonso Agnino

Riassunto. Negli ultimi decenni è emerso in tutto il mondo un crescente interesse per l’applicazione della tecnologia robotica nella cardiochirurgia. I suoi vantaggi, quali la visione magnificata, la precisione degli strumenti robotici e la possibilità di movimento a 360° a guadagno di una maggior destrezza e manovrabilità, hanno attirato l’attenzione della comunità cardiochirurgica con lo scopo di proporre una metodica che contribuisca alla riduzione dell’invasività, dei rischi postoperatori e al miglioramento dei risultati clinici. Mentre negli Stati Uniti l’adozione dell’assistenza robotica ha da subito acquisito ampio consenso (circa 1900 casi/ anno), in Europa l’avvio è stato più lento con un’importante crescita negli ultimi 10 anni. La piattaforma robotica è stata utilizzata in diversi tipi di procedure: chirurgia valvolare, bypass coronarico, ablazione di aritmie, ecc. I risultati intra- e postoperatori sono incoraggianti dal punto di vista della sicurezza con bassa mortalità, basso tasso di conversione a incisioni maggiori, minor durata dell’ospedalizzazione e basso tasso di complicanze postoperatorie. La tecnica robotica si è inoltre associata a ottimi risultati clinici ovvero successo dell’intervento sia nel perioperatorio che a distanza e alto grado di soddisfazione dei pazienti in termini di benessere generale, rapido recupero funzionale e buona qualità di vita. In questa rassegna è stato analizzato lo stato dell’arte della cardiochirurgia robotica, in uno scenario in continua evoluzione per una cardiochirurgia sempre più personalizzata sul paziente.