Razionale. Nonostante le linee guida internazionali raccomandino target sempre più bassi di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (C-LDL), l’esperienza quotidiana mostra che molti pazienti non riescono a raggiungerli, esponendosi a un rischio cardiovascolare residuo significativo. Clear Pathway – il trattamento del paziente dislipidemico al centro – nasce per colmare questo divario, valorizzando l’uso integrato di farmaci ipolipemizzanti orali. Materiali e metodi. Nel progetto Clear Pathway, un panel di cardiologi ospedalieri ha applicato una metodologia mini-Delphi in due round per valutare 20 statement relativi alla terapia ipolipemizzante e suddivisi in tre aree tematiche: strategie di combinazione orale e a dose fissa; uso della distanza dal target di C-LDL per guidare le scelte; personalizzazione in base a profili clinici. Ogni affermazione è stata votata su scala Likert 1-5, approvata se media ≥4.0. Le affermazioni non approvate al primo turno sono state riformulate e riproposte. Risultati. Al primo round 17 dei 20 statement hanno superato la soglia di consenso e sono stati approvati senza modifiche. I tre statement non approvati (intensificazione precoce nei pazienti post-sindrome coronarica acuta con C-LDL <140 mg/dl, uso di acido bempedoico in pazienti sottoposti ad angioplastica elettiva ed in quelli con ictus) sono stati brevemente riformulati e ripresentati in un secondo round, superando anch’essi la soglia di approvazione. Conclusioni. Le raccomandazioni di Clear Pathway delineano un modello di cura della dislipidemia basato su terapie orali integrate, con un ruolo chiave per l’acido bempedoico. L’adozione di questi indirizzi è destinata a migliorare l’aderenza, ottimizzare il raggiungimento dei target di C-LDL e ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari nella pratica clinica quotidiana.