ELETTROCARDIOGRAFIA 2.0

Il valore aggiunto nell’epoca delle alte tecnologie


È un libro bellissimo! È contemporaneamente un manuale per imparare l’elettrocardiografia e un trattato da consultare al bisogno. La sua lettura andrebbe resa obbligatoria nelle Scuole di Specialità in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare e probabilmente anche in Medicina Interna e in Medicina d’Urgenza.

Il presupposto di partenza dell’Autore, e il vero motore dell’intero manuale, è che l’elettrocardiografia standard, lungi da essere una metodica obsoleta e antica, sia tuttora un pilastro della moderna semeiotica, in costante aggiornamento e in costante rapporto “dialettico” con le metodiche di imaging e con la genetica molecolare.

Il libro si sviluppa in quattro parti:

la prima spiega il significato elettrofisiologico dei segnali elettrocardiografici;

la seconda analizza le principali malattie cardiache descrivendone le alterazioni elettrocardiografiche da esse determinate;

la terza è dedicata all’aritmologia;

la quarta propone una serie di casi clinici e guida il lettore alla diagnosi attraverso l’interpretazione dell’ECG.

La parte iniziale, dedicata alle basi elettrofisiologiche dell’ECG normale e patologico, è impostata in modo rigorosamente ma piacevolmente vettoriale. Il lettore attento si impadronisce poco a poco del “sapere” elettrocardiografico in maniera deduttiva e vettoriale (che è il contrario dell’approccio quantitativo e “per formule” di molta letteratura elettrocardiografica nord-americana).

La seconda parte, dedicata alla diagnostica delle cardiopatie organiche e delle malattie dei canali ionici, offre una chiave di lettura clinica dell’ECG, sottolineando per ogni possibile diagnosi i vantaggi di una lettura combinata fra ECG e altre metodiche di imaging, nonché fra ECG e genetica. È particolarmente apprezzabile, in ognuno dei sottocapitoli, lo spazio dedicato alle varianti normali e parafisiologiche (la diagnosi di “ECG normale” è una delle più difficili in assoluto in elettrocardiografia).

La terza parte è un condensato della moderna aritmologia clinica, rigidamente deduttiva e logica, ma allo stesso tempo consapevole di tutte le sfumature cliniche in cui l’aritmia si può coniugare.

La quarta parte è una rassegna di casi clinici, prevalentemente in tema di aritmologia e di malattie dei canali ionici, frutto di una lunga esperienza clinica personale vissuta sul campo.

Anche se l’aggettivo viene generalmente riservato alla letteratura non scientifica, Elettrocardiografia 2.0 è un testo “avvincente”. Da ogni pagina traspare infatti non solo la capacità di inquadrare, sistematizzare ed insegnare i singoli aspetti dell’elettrocardiografia, ma anche la passione professionale spesa sui singoli pazienti.

In sintesi, il libro di Pietro Delise è una ulteriore testimonianza del “rinascimento” che è in atto per l’elettrocardiografia e che riconosce più di una spiegazione. Innanzitutto la scoperta delle malattie dei canali ionici ha regalato all’ECG il ruolo di standard diagnostico assoluto in tali patologie. Inoltre i tanti studi prospettici e i registri della moderna cardiologia hanno dato la possibilità di comparare sistematicamente gli aspetti elettrocardiografici con quelli anatomici, clinici, funzionali, genetici e con i dati di outcome facendo uscire la letteratura scientifica elettrocardiografica dall’ambito autoreferenziale in cui per molto tempo (si) era collocata. A più di 110 anni dalla sua introduzione in ospedale, l’ECG standard paradossalmente è la vera, moderna metodica di “fusion”, in grado spesso di sintetizzare risonanza magnetica e genetica molecolare.

Però devi saperlo leggere in maniera non superficiale, ed amarlo.

Claudio Rapezzi

Cattedra di Cardiologia

Università degli Studi di Ferrara

Maria Cecilia Hospital, GVM Care & Research, Cotignola (RA)

e-mail: claudio.rapezzi@unife.it