La pandemia COVID-19: riorganizzazione della
Cardiologia in un ospedale della Regione Lombardia

Stefano Ghio1, Marco Ferlini1, Laura Scelsi1, Maurizio Ferrario1, Rita Camporotondo2,
Alessandro Vicentini1, Giulia Magrini1, Luigi Oltrona Visconti1,2

1U.O.C. Cardiologia, 2U.O.C Unità Coronarica – Ricerca e Sperimentazione Cardiologica,

Dipartimento Scienze Mediche e Malattie Infettive, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia


Il paziente identificato come n. 1 in Italia è stato ricoverato nella terapia intensiva del Policlinico San Matteo di Pavia il 21 febbraio 2020 per insufficienza respiratoria acuta sostenuta da infezione da coronavirus SARS-CoV-2 (COVID-19); da allora la diffusione dell’epidemia, che ha interessato tutta l’Italia, è stata rapidissima e particolarmente violenta in Lombardia, con un conseguente drammatico impatto sul sistema sanitario (al 5 aprile 12 009 ricoveri di cui 1317 in terapia intensiva)1.







Al Policlinico San Matteo, nei giorni immediatamente seguenti il 21 febbraio, in ottemperanza e in alcuni casi anticipando le disposizioni ministeriali e regionali, è stato creato un Pronto Soccorso differenziato per i pazienti con patologia anche solo sospetta COVID-19, è stato istituito un percorso differenziato per le prestazioni diagnostiche e terapeutiche, quasi tutti i reparti di area internistica e più di uno di area chirurgica sono stati destinati a tali pazienti. Sono state diramate, anche con frequenza giornaliera, disposizioni sulle modalità di approccio al paziente COVID-19 e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI), obbligatori per tutti e utilizzati secondo le loro capacità di protezione in base al livello contingente di rischio potenziale (tutti gli operatori sanitari sono stati dotati di DPI almeno di livello 1) (Tabella 1). Una Unità di Crisi guidata dalla Direzione Sanitaria si è riunita ogni giorno nelle prime 4 settimane dopo il 21 febbraio.

Al fine di aumentare la recettività di malati COVID-19, anche l’organizzazione delle Divisioni di Cardiologia della Lombardia è stata rimodulata: in alcuni ospedali sono state riconvertite a reparti COVID e le unità di terapia intensiva cardiologica a terapie intensive. Il decreto dell’8 marzo 2020 della Regione Lombardia1 ha disegnato un percorso di centralizzazione verso alcuni Centri Hub delle patologie “tempo-dipendenti” (infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST [STEMI], ictus, trauma maggiore, emergenze neurochirurgiche, cardiochirurgiche e di chirurgia vascolare) in modo da continuare a garantire la qualità dell’assistenza ed evitare il default per sovraccarico delle strutture ospedaliere oberate dal numero di pazienti con patologia sostenuta da COVID-19. Per quanto riguarda il trattamento dello STEMI, in base alle necessità logistiche (tempo di trasporto dei pazienti) sono state individuate 13 Cardiologie Hub h24 a cui afferiscono i pazienti soccorsi dal 118 o trasferiti dai Pronto Soccorso dei restanti ospedali della Regione; la Cardiologia del Policlinico San Matteo è rimasta uno dei due Hub del Sud della Lombardia. Prima di questo decreto in Lombardia erano accreditati 55 laboratori di Emodinamica, il 96% dei quali effettuava angioplastica primaria h24.

Scopo della presente comunicazione è illustrare come la Cardiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, ospedale ad elevata afferenza di pazienti con patologie sostenute da COVID-19, si è riorganizzata al momento dell’emergenza sanitaria. Nella Tabella 2 sono illustrate le disposizioni messe in atto nei diversi Reparti, Laboratori e Ambulatori della Cardiologia.

La pandemia COVID-19, che ha colpito l’Italia e in particolare la Lombardia con una virulenza inaspettata, ha posto il sistema sanitario di fronte a una sfida di proporzioni gigantesche. Gli ospedali hanno dovuto dimostrare in tempi brevissimi un’inusitata capacità di riconvertire le loro risorse per fronteggiare le manifestazioni cliniche più gravi, in primis le polmoniti. Le capacità di diagnosi, terapia, organizzazione ospedaliera nei molteplici aspetti, dai più complessi ai più semplici, sono state messe a dura prova. Anche la Cardiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, che è stato fortemente colpito dall’epidemia fin dalla prima ondata, ha dovuto adattarsi all’emergenza, cercando di mantenere costantemente elevato il livello delle cure a tutti i pazienti (COVID-positivi e COVID-free), di ottemperare la nuova mission che vede ampliato proprio ruolo di Hub per la cura dello STEMI, proteggendo il più possibile dall’infezione i pazienti e gli operatori sanitari.

BIBLIOGRAFIA

1. Regione Lombardia. Deliberazione n. XI/2906 Seduta del 08/03/2020. https://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/ 5e0deec4-caca-409c-825b-25f781d8756c/DGR+2906+8+marzo+2020.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE-5e0deec4-caca-409c-825b-25f781d8756c-n2.vCsc [ultimo accesso 9 aprile 2020].