La tachicardia ventricolare fascicolare è una rara forma di tachicardia ventricolare di tipo idiopatico, insorgente dal ventricolo sinistro; è solitamente riscontrabile in soggetti giovani, prevalentemente maschi, con alta prevalenza in popolazioni del sud-est asiatico.
Gli aspetti elettrocardiografici di questa particolare tachicardia ventricolare (morfologia a blocco di branca destra e deviazione assiale sinistra o destra, con moderato allargamento del QRS) e la sensibilità al verapamil, rendono spesso difficile la diagnosi differenziale con altre forme di tachicardia sopraventricolare.
Il meccanismo responsabile della tachicardia ventricolare è ritenuto essere il rientro, con circuito di rientro localizzato nella rete di Purkinje, nel territorio del fascicolo posteriore o anteriore della branca sinistra. La zona di rallentata conduzione del circuito di rientro, caratterizzata da fibre di Purkinje parzialmente depolarizzate, sembra essere localizzata in un’area relativamente ampia, fra la zona basale e infero-posteriore del setto interventricolare di sinistra.
Il verapamil per via endovenosa è il farmaco elettivo per il trattamento acuto; tuttavia il verapamil per os mostra scarsa efficacia nel prevenire le recidive dell’aritmia. Il trattamento ablativo risulta altamente efficace; il successo della terapia è raggiunto in circa il 90% dei casi, con rare complicazioni.
Recentemente è stato segnalato il riscontro di potenziali diastolici durante tachicardia e ciò ha dato luogo a nuove ipotesi elettrofisiologiche ed a nuovi suggerimenti sull’individuazione del sito di ablazione ottimale.