Trattamento chirurgico e interventistico della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: stato dell’arte
Trattamento chirurgico e interventistico della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: stato dell’arte
Maria Sabrina Ferrante, Calogera Pisano, Giuseppe Maria Raffa, Arianna Scarantino, Carlo Lachina, Vincenzo Nuzzi, Paolo Manca, Stefano Cannata, Maria Scarlata, Michele Pilato
Riassunto. La cardiomiopatia ipertrofica è una malattia eterogenea e complessa. Si tratta di una malattia genetica trasmessa per via autosomica dominante, causata da una mutazione missenso in uno degli almeno 12 geni che codificano per le proteine del sarcomero cardiaco. Diversi sono gli approcci oggi utilizzati per il trattamento di tale patologia, ma il “gold standard” rimane il trattamento chirurgico di miectomia settale secondo Morrow, in cui il setto ipertrofico viene escisso chirurgicamente. Nonostante siano disponibili altri trattamenti meno invasivi, come l’alcolizzazione del setto e la riparazione “edge-to-edge” per il trattamento del movimento sistolico anteriore della valvola mitrale, l’approccio chirurgico in termini di risoluzione dell’ostruzione al tratto di efflusso ventricolare sinistro e di miglioramento dei sintomi clinici continua a mostrare eccellenti risultati con bassi tassi di mortalità e morbilità perioperatoria soprattutto nei centri di riferimento per il trattamento di tale patologia.