Shock cardiogeno e trombi biventricolari come rara presentazione di cardiomiopatia tireotossica: caso clinico
Shock cardiogeno e trombi biventricolari come rara presentazione di cardiomiopatia tireotossica: caso clinico
Catarina Ribeiro Carvalho, Marta Catarina Bernardo, Isabel Martins Moreira, Miguel Moz, Ana Baptista, Ilídio Moreira
Riassunto. La cardiomiopatia tireotossica è una forma rara ma temuta di cardiomiopatia dilatativa. La sua diagnosi tempestiva è cruciale, non solo per l’elevato rischio di eventi cardiovascolari e mortalità, ma anche perché una volta raggiunto uno stato eutiroideo è possibile il completo recupero della funzione cardiaca. Inoltre, la tireotossicosi è associata a uno stato di ipercoagulabilità, noto per aumentare il rischio di eventi trombotici indipendentemente dal CHA2DS2-VA score. Tuttavia, l’identificazione di trombi intracardiaci biventricolari rappresenta una presentazione estremamente rara. Riportiamo il caso di una donna di 50 anni, precedentemente sottoposta a tiroidectomia totale, che si è presentata al pronto soccorso con insufficienza cardiaca acuta (INTERMACS 3). L’ecocardiogramma ha rivelato un ventricolo sinistro gravemente dilatato e una frazione di eiezione ridotta, con trombi biventricolari, ulteriormente complicati da tromboembolia polmonare. Le indagini hanno rivelato una recidiva non diagnosticata di gozzo intratoracico che, insieme alla supplementazione continua di levotiroxina, ha portato allo sviluppo di una cardiomiopatia tireotossica. Dopo l’asportazione del tessuto tiroideo residuo, la paziente ha mostrato un completo recupero della funzione cardiaca. Questo caso illustra una presentazione unica di una malattia rara, sottolineando l’importanza di considerare cause eziologiche che potrebbero inizialmente essere escluse.