Stenosi aortica “paradoxical low flow-low gradient”: luci ed ombre
Stenosi aortica “paradoxical low flow-low gradient”: luci ed ombre
Vincenzo Polizzi, Enrico Bonnì, Antonello D’Andrea, Giovanna Di Giannuario, Alessia Gimelli, Georgette Khoury, Francesca Mantovani, Giovanni Menafra, Valeria Pergola, Granit Rabia, Massimiliano Rizzo, Marco Campana, a nome dell’Area Cardioimaging dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO)
RIASSUNTO: La stenosi valvolare aortica (SVA) “paradoxical low flow-low gradient” costituisce un fenotipo piuttosto rappresentato nella popolazione generale, particolarmente dopo la settima decade di vita. Si tratta di una SVA in cui, nonostante la frazione di eiezione preservata, il gradiente medio transvalvolare non risulta suggestivo di SVA severa (<40 mmHg). La sua fisiopatologia è spesso intrecciata con condizioni che esitano in scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata, quali ipertensione arteriosa ed amiloidosi cardiaca. La sua gestione risulta piuttosto controversa sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. Gli obiettivi di questo focus sono: fare chiarezza sul ruolo e sull’affidabilità delle principali metodiche diagnostiche e dei trattamenti (chirurgico e percutaneo) ed elaborare un algoritmo diagnostico-terapeutico per la gestione di questa patologia nella pratica clinica. Esso prevede una valutazione multiparametrica, capace di integrare la valutazione ecocardiografica standard con il calcolo dell’area valvolare planimetrica tridimensionale, la determinazione dell’energy loss index ed il calcolo del calcium score alla tomografia computerizzata. Questo approccio mira ad accertare la gravità della stenosi ed a determinare la gestione terapeutica appropriata.