Trattamento chirurgico a cuore battente di una fistola atrio-esofagea post-ablazione tramite radiofrequenza di fibrillazione atriale
Trattamento chirurgico a cuore battente di una fistola atrio-esofagea post-ablazione tramite radiofrequenza di fibrillazione atriale
Davide Di Lazzaro, Romina Pantanella, Valeria Berti, Uberto Da Col
RIASSUNTO: La fistola atrio-esofagea (AEF) è una rara complicanza (0.02-0.1%) dell’ablazione a radiofrequenza della fibrillazione atriale; è associata ad elevata mortalità presentandosi tipicamente tra le 2 e le 6 settimane dalla procedura. Il tasso di mortalità raggiunge il 71% e in letteratura la AEF è riportata come la seconda per tasso di mortalità dopo ablazione. I segni e sintomi più comuni della AEF sono rappresentati da disfagia, nausea, bruciore retrosternale, ematemesi o melena, iperpiressia, versamento pericardico o pleurico, mediastinite, convulsioni ed ictus ischemico. Una volta diagnosticata, il trattamento chirurgico precoce è essenziale. Riportiamo un caso di AEF trattata chirurgicamente senza l’ausilio della circolazione extracorporea.