Il long COVID è una sindrome clinica caratterizzata dalla persistenza o dallo sviluppo di nuovi sintomi attribuibili al COVID-19 a distanza di 12 settimane dall’infezione iniziale. Oltre 200 sintomi sono ascrivibili alla patologia, i più comuni dei quali rappresentati da astenia, dispnea persistente e debolezza muscolare. Le donne hanno un rischio triplicato di incorrere nel long COVID, e i sintomi più frequentemente descritti sono astenia persistente, dolore toracico, disosmia e disgeusia, palpitazioni, dolori muscolari e sintomi di pertinenza neurologica, gastrointestinale e reumatologica. Le peculiarità cliniche del long COVID sono influenzate dalla disfunzione endoteliale, dagli ormoni sessuali e dalla diversità nella regolazione della funzione immunitaria a seguito del primo contatto con il virus. La patologia inoltre è nota causare disfunzioni talora multiorgano, per cui sono state testate diverse strategie terapeutiche e tuttora sono in corso vari trial, principalmente focalizzati nell’ambito della terapia anticoagulante ed immunomodulante. Ad oggi le tipologie di intervento maggiormente adoperate sono programmi di riabilitazione ad hoc e trattamenti farmacologici selezionati in base ai casi specifici. Scopo di questa rassegna è analizzare le peculiarità cliniche e fisiopatologiche relate al sesso per comprendere i vari fenotipi di long COVID ed eventualmente condurre ad un migliore e più sartoriale approccio diagnostico e terapeutico.