Approcci terapeutici nella cardiomiopatia ipertrofica: dal controllo dei sintomi alla terapia di precisione
Approcci terapeutici nella cardiomiopatia ipertrofica: dal controllo dei sintomi alla terapia di precisione
Alessia Argirò, Mattia Zampieri, Alberto Marchi, Annamaria Del Franco, Eszter Dalma Pàlinkàs, Giulia Biagioni, Chiara Chiti, Carlotta Mazzoni, Alessandra Fornaro, Mattia Targetti, Francesco Cappelli, Iacopo Olivotto
RIASSUNTO: La cardiomiopatia ipertrofica è la più frequente fra le cardiomiopatie su base genetica. Le principali complicanze legate a questa condizione comprendono lo sviluppo di aritmie e lo scompenso cardiaco. Un’importante causa di scompenso cardiaco è la presenza di ostruzione al tratto di efflusso. Il trattamento dell’ostruzione al tratto di efflusso si basa su terapie farmacologiche (beta-bloccanti, calcio-antagonisti, disopiramide) e terapie di riduzione settale (alcolizzazione settale, miectomia chirurgica). Una nuova opportunità terapeutica attualmente in fase di studio è rappresentata dagli inibitori della miosina, che in recenti trial clinici si sono dimostrati efficaci nel ridurre i sintomi, migliorare la capacità funzionale e la qualità della vita dei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. In questa revisione narrativa tratteremo delle terapie disponibili e in fase di sviluppo per la cardiomiopatia ipertrofica.