Come superare le barriere all’implementazione delle strategie di prevenzione e cura della malattia cardiovascolare aterosclerotica mediante terapia ipolipemizzante

Marcello Arca, Maurizio Averna, Claudio Borghi, Maddalena Lettino, Pasquale Perrone Filardi, Antonia Alberti, Claudio Bilato, Paolo Calabrò, Francesca Carubbi, Marco Matteo Ciccone, Francesco Cipollone, Nadia Citroni, Leonardo De Luca, Andrea Giaccari, Gabriella Iannuzzo, Alessandro Maloberti, Rossella Marcucci, Pasquale Pignatelli Spinazzola, Matteo Pirro, Livia Pisciotta, Filippo Sarullo, Angela Sciacqua, Patrizia Suppressa, Ferdinando Varbella, José Pablo Werba, Alberto Zambon

RIASSUNTO: A causa dello scarso controllo dei fattori di rischio modificabili per l’aterosclerosi, le patologie cardiovascolari su base aterosclerotica si mantengono al primo posto tra le cause di morte. Il ruolo cardine nella genesi della patologia cardiovascolare aterosclerotica è svolto dai livelli elevati di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità, che costituisce anche il principale obiettivo delle strategie di prevenzione. Il trattamento ipolipemizzante si è dimostrato efficace nella prevenzione cardiovascolare, ma la scarsa propensione dei medici a prescrivere un regime intensivo, la ridotta aderenza dei pazienti alla terapia, il carico polifarmacologico tipico del paziente a rischio elevato e il timore per gli effetti avversi delle statine costituiscono ancora forti barriere all’ottimizzazione terapeutica. In questa rassegna approfondiremo tali problematiche alla luce delle nuove possibili strategie per la loro risoluzione, ipotizzando un approccio integrato che dovrebbe comprendere da una parte interventi organizzativi e gestionali, dall’altra un maggior utilizzo delle nuove opzioni farmacologiche disponibili.