Gestione della dissezione aortica acuta di tipo B: trattamento e follow-up

Luca Di Marco, Marta Di Carlo, Giacomo Murana, Francesco Buia, Carlo Mariani, Domenico Attinà, Luigi Lovato, Davide Pacini

RIASSUNTO: La dissezione aortica di tipo B secondo Stanford viene definita dalla presenza del tear intimale subito a valle dell’arteria succlavia sinistra e, a differenza della dissezione di tipo A che costituisce un’emergenza chirurgica, può essere trattata conservativamente con la sola terapia medica che continua infatti ad essere considerata il “gold standard”. La chirurgia, riservata storicamente alle dissezioni complicate, è stata rivoluzionata negli ultimi anni dall’avvento delle tecniche di riparazione endovascolare (TEVAR) che hanno mostrato ottimi risultati in termini di sopravvivenza globale e di prevenzione dallo sviluppo di complicanze tardive, affermandosi come valida opzione terapeutica, anche perché gravate da tassi di morbilità e mortalità notevolmente inferiori rispetto alla chirurgia a cuore aperto. In particolare si è osservato come anche le forme non complicate potrebbero beneficiare di un trattamento endovascolare precoce in presenza di determinati fattori di rischio. Ad oggi però mancano risultati a lungo termine e resta da definire il giusto timing di intervento, per cui ancora non esiste un consenso unanime sui reali benefici della TEVAR per le dissezioni acute di tipo B non complicate.