Identificazione e trattamento della placca ateromasica coronarica ad alto rischio: verso una strategia condivisa tra il cardiologo clinico e l’interventista
Identificazione e trattamento della placca ateromasica coronarica ad alto rischio: verso una strategia condivisa tra il cardiologo clinico e l’interventista
Dario Formigli, Leonardo De Luca, Stefania Angela Di Fusco, Domenico Gabrielli, Furio Colivicchi, Marino Scherillo
RIASSUNTO: Mediante le moderne metodiche diagnostiche coronariche come la tomografia computerizzata cardiaca e l’imaging intracoronarico è oggi possibile identificare la presenza delle placche coronariche ad alto rischio caratterizzate da un’alta probabilità di complicarsi e di causare una sindrome coronarica acuta. Il solo trattamento delle placche coronariche causanti ischemia può non essere sufficiente a prevenire lo sviluppo di eventi cardiovascolari maggiori in quanto la maggior parte delle placche limitanti il flusso sono placche quiescenti a lenta evoluzione. Le placche responsabili di un evento acuto determinano nella maggior parte dei casi una riduzione moderata del lume vasale ma possiedono caratteristiche di vulnerabilità. Lo scopo di questa rassegna è quello di (a) descrivere le caratteristiche di tali placche alla luce degli studi di anatomia patologica, di angio- tomografia computerizzata e di imaging intracoronarico e il rischio clinico ad esse associato di sviluppo di futuri eventi coronarici; (b) valutare i trial disponibili riguardo al trattamento precoce di tali placche mediante rivascolarizzazione percutanea; e (c) proporre un algoritmo decisionale in prevenzione primaria in grado di integrare la ricerca dell’ischemia miocardica e l’identificazione della placca ad alto rischio.